Poco fa, in diretta televisiva dall’aula di Palazzo Madama, Rai1 ha trasmesso il concerto di Natale del Coro delle Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da José Maria Sciutto.
Un appuntamento divenuto ormai tradizione, all’insegna del buonismo ipocrita e della carità pelosa, in occasione del quale una macchina mangiasoldi farà scivolare qualche spicciolo nelle casse della Basilica di Sant’Eustachio in Campo Marzio, impegnata nell’opera di assistenza ai più bisognosi.
Certo, a Natale, costoro non potranno pasteggiare a caviale e champagne, come i commessi del Senato, i veri beneficiari della generosità di lor signori, che aggiungeranno ai favolosi stipendi laute mance… anni fa, uno di loro, di una superbia paragonabile solo alla sua ignoranza, mi confidò che con le gratifiche natalizie poté comprarsi un’automobile nuova.
Ascoltando quelle voci angeliche e contemplando quelle facce fresche e pulite non ho potuto fare a meno di pensare a quanto fossero fuori posto in un luogo più adatto alla celebrazione di un sabba. I fanciulli prendevano posto sugli scranni destinati ai membri del governo, un contatto non protetto ad alto rischio che potrebbe pregiudicare la salute delle loro anime.
Federico Bernardini
Illustrazione tratta da Google immagini