C'eravamo tutti ed è stato emozionante vedere Vincent sul palco.
La performance del gruppo mi è piaciuta,avevo sentito il pezzo anni fa registrato su una musicassetta ma la potenza della musica dal vivo è tutta un'altra cosa.
Si respirava allegria e affetto per la reunion del gruppo.
Sperando di sentirli suonare ancora!
Mi è piaciuto moltissimo anche il gruppo seguente, una tribute band degli Ac/Dc
C'era un tipo uguale a lui

con tanto di cartella! (che però nella foto non c'è)
C'erano i bikers salentini con le loro motorazze,c'era allegria.
Stamattina abbiamo fatto una passeggiata in fiera per la festa patronale, niente di che.
Dopo però abbiamo pranzato in famiglia dai suoceri,con i cognati e il nipotino "rock" come dice lui.
Il menu veg per me (al loro si aggiunge la carne) :
pasta casereccia al sugo
involtini di melanzane
funghi ripieni
e dolci! :)
Oggi a pranzo si è parlato dell'India, Vi ha raccontato di quella volta che...
Eravamo a Candolim,al nostro shack preferito, frequentato prevalentemente da meditatori e sannyasin italiani,russi e georgiani (Candolim dove l'avventura indiana è iniziata e dove, dopo mille peripezie è finita...oasi di pace nella quale riprendere fiato.Lo dice anche in questo articolo "leggero" che è un ritrovo di meditatori e sannyasin)
Dopo pranzo decisi di recarmi a casa (a pochi passi da lì) lasciando Vì a rinfrescarsi con la brezza dell'oceano e rilassarsi in compagnia di un buon libro.
Ma sul sentiero sabbioso, costeggiato da palme, una "visione"improvvisa ...l'immenso toro che si aggirava per il paese e dal quale ci avevano messi in guardia (state attenti al toro!) era sdraiato in orizzontale bloccandomi la strada.
L'unico modo per passare era andargli vicino vicino,quasi sfiorandolo....
Che fare?
Proprio in quel momento passò il ragazzo di Calcutta che lavorava allo shack.
Un ragazzino dagli occhi grandi di mandorla dolce,esile e dai lineamenti delicati che assomiglia a mio fratello piccolo lo smilzo (l'indianino rispondeva sempre Sure quando ordinavamo qualcosa...pronunciandolo in un modo adorabile tutto suo... esciù )
Dopo una breve conversazione in inglese in cui gli spiegai che avevo paura di passare per via del toro, lui stupito,nella parlata dolce e gentile che lo contraddistingue,disse Perchè?Puoi passare, a lui non importa gli diede una carezza con premura e passò tranquillo...
Io feci lo stesso (carezza a parte) e tornai a casa con la coda tra le gambe e sentendomi anche un pò stupidotta.
Forse vale anche per la vita...a volte quello che più ci fa paura non è realmente minaccioso,forse si tratta di cose con le quali dovremmo prendere solo più confidenza.
Forse ne abbiamo paura solo perchè qualcuno ci ha condizionati,anche involontariamente.
Si tratta di conoscere,sperimentare.
E così a pranzo ripensando al giovane di Calcutta è arrivata la sua lezione di vita.
Una comprensione.
E' proprio vero quello dicono C.e J. i nostri amici (molto più che amici) l'India è una maestra.
Lì per un occidentale è tutto nuovo,imprevedibile,è un gioco continuo,una meditazione continua.

L'amico toro
ps e poi V mi rimprovera che parlo sempre dell'India...alla fine non è da meno!
Namaste!





