Il trattamento dell’infertilità maschile con cellule staminali

Creato il 18 novembre 2014 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

L’infertilità maschile è un disturbo che coinvolge un numero elevato di uomini: si stima, secondo ultime ricerche, che questo problema coinvolga, ad oggi, circa il 15% delle coppie, molte delle quali si trovano in qualche modo costrette ad affrontare il disturbo attraverso la procreazione medicalmente assistita. Ma uno studio potrebbe rivoluzionare il trattamento di questo problema: secondo alcune ricerche, potrebbe essere possibile, in futuro, optare per il trattamento dell’infertilità maschile con cellule staminali. Vediamo in che modo.

Di: Redazione

La ricerca di cui vi stiamo parlando è coordinata da Renee Reijo Pera, che è stata nominata nel 2008 consulente scientifico del presidente Usa Barack Obama. La Pera è anche vice presidente della Ricerca e sviluppo alla Montana State University e docente di biologia delle cellule staminali e medicina rigenerativa alla Stanford University: un curriculum di tutto rispetto, che potrebbe essere alimentato dagli studi del suo team, volti alla realizzazione di un trattamento dell’infertilità maschile con cellule staminali.

Le cellule staminali sono cellule potenti, che hanno un ruolo molto importante: queste cellule sono in grado di rigenerarsi e differenziarsi in qualunque altro tipo di cellula, fungendo da base per la medicina rigenerativa ed anche per il trattamento di numerose patologie. Ricordiamo, infatti, che le cellule staminali del cordone ombelicale – considerate tra le migliori prelevabili – sono utili nel trattamento di malattie gravi, come leucemie e linfomi, secondo quanto è stato dichiarato nel Decreto Ministeriale del 18 novembre 2009.

In questo caso, le cellule staminali possono svolgere il loro ruolo rigenerativo anche nel trattamento dell’infertilità maschile: i primi risultati dei test che sono stati effettuati su alcuni primati saranno disponibili tra 9 mesi, ma i ricercatori sono speranzosi; secondo il team, tra circa 7 anni potrebbe essere possibile trattare l’infertilità utilizzando delle cellule prelevate dalla pelle di un individuo e differenziate in cellule staminali pluripotenti indotte.


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