Il treno della discordia

Creato il 27 giugno 2011 da Fabio1983
Da lunedì mattina i giornali stanno aggiornando costantemente gli avvenimenti in Val di Susa dove le forze dell'ordine hanno scortato dalle prime ore le ruspe per il via ai lavori della Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Torino e Lione. È nella zona della Maddalena, dove sorgerà il cantiere, che sono avvenuti gli scontri con gli attivisti No Tav. L'area, infatti, era occupata dai manifestanti da maggio e negli ultimi giorni diversi esponenti di governo avevano spiegato che i lavori avrebbero preso inizio entro la fine di giugno onde evitare la perdita del finanziamento (si parla di centinaia di milioni di contributi) da parte dell'Unione europea. Pochi organi di informazione, tuttavia, hanno spiegato il perché delle ragioni di una tale protesta (che va avanti da anni, oltretutto, tra accordi presunti e dialoghi spesso interrotti anzitempo) e le eventuali posizioni politiche al riguardo. Iniziamo con il dire che il progetto è considerato assolutamente strategico dall'Unione europea, in termini economici e ambientali. La possibilità di ridurre (e di molto) il traffico permetterebbe ad esempio, alla Val di Susa di respirare aria più pulita oltre a velocizzare gli scambi commerciali. Una posizione, quest'ultima, respinta dai No Tav (all'interno vi sono anche molti amministratori locali) i quali sostengono esattamente la tesi opposta: il traffico non è sufficiente da giustificare un progetto così imponente che prevedeva, almeno nelle intenzioni iniziali, una grande quantità di cantieri, nuovi tunnel e dunque un maggiore impatto ambientale. Per non parlare, in aggiunta, dei costi per la realizzazione considerati fin troppo esosi.
(continua su T-Mag)

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