IL CONSIGLIO DI PAOLA- Mani Calde di Giovanna Zucca
Trama: Davide ha nove anni e non ne vuole sapere di andare a comprare le cose per la scuola, la mamma insiste e quel banale tragitto tra l'abitazione e il negozio si rivelerà fatale. In coma, nel sonno in cui è costretto, Davide sente e "vede" le persone distraendosi con le storie degli altri: storie di ospedale, di chiacchiere in corsia, di infermiere e lotte fra medici, come quel "dottore antipatico" che tenterà l'impossibile per salvarlo. Un legame speciale fatto di empatia e sensazioni destinate a durare si formerà fra il medico e il ragazzino: eppure il primo è un uomo schivo, scorbutico, bravissimo nel proprio lavoro ma incapace di gestire ogni genere di rapporti umani; l'altro è pieno di vita ma immobile su un letto.
Può una persona che non conosci, un bambino in coma, cambiarti completamente la vita?
Un libro senz'altro commovente che tuttavia strappa più di un sorriso. Una storia semplice ma ricca di sentimenti, emozioni e amore per la vita, con un messaggio profondo: "chi guarisce il prossimo, guarisce sé stesso". Consigliato veramente a tutti.
IL CONSIGLIO DI MONICA(di BooksLand)- Grazie dei Ricordi di Cecelia Ahern
Trama: Joyce è una giovane donna il cui matrimonio sta andando in pezzi. Dopo un terribile incidente, dal quale si salva solo grazie a una trasfusione di sangue, decide di tagliare il fragile filo che ancora la tiene legata al marito e di tornare nella casa paterna, e qui cominciano ad accaderle cose stranissime: ricorda fatti che non dovrebbe ricordare, ha visioni di un passato che non è il suo, scopre di saper parlare latino, francese, italiano e di essere esperta d'arte, e ogni notte sogna una bambina bionda che non conosce. Justin è un professore americano studioso d'arte e del Rinascimento italiano. È a Dublino per tenere dei corsi all'università, e per stare vicino alla figlia che, dopo il divorzio dei genitori, si è trasferita a vivere con la madre. Si è fatto convincere da una collega a dare il suo contributo alla Giornata del Donatore di Sangue: è la prima volta in vita sua che prende una decisione d'impulso. Quando, giorni dopo, comincia a ricevere dolci, fiori e piccoli doni sempre accompagnati da bigliettini anonimi su cui c'è scritto solo "Grazie", è più che mai determinato a trovare chi glieli manda. Joyce e Justin, l'una indipendentemente dall'altro, iniziano un viaggio alla scoperta di se stessi. Si rincorrono. Si riconoscono senza conoscersi. Si sfiorano senza incontrarsi tra la folla di una splendida Dublino che fa da cornice alla loro avventura.
Il mio libro è "Grazie dei ricordi" perchè è uno di quei libri che aiutano a sognare, e a credere che forse i miracoli possono accadere.
Lo consiglio vivamente a chi ama le storie d'amore impossibili, a chi non crede nelle coincidenze e pensa che tutto può succedere, basta volerlo!
IL MIO CONSIGLIO
Trama: Fra un tema su Kerouac e uno sul "Giovane Holden", tra una citazione da "L'attimo fuggente" e una canzone degli Smiths, scorrono i giorni di un adolescente per niente ordinario. L'ingresso nelle scuole superiori lo lancia in un vortice di prime volte: la prima festa, la prima rissa, il primo amore - per la bellissima ragazza con gli occhi verdi che quando lo guarda fa tremare il mondo. Il primo bacio, e lei gli dice: per te sono troppo grande, però possiamo essere amici. Per compensare, Charlie trova una che non gli piace e parla troppo: a sedici anni fa il primo sesso, e non sa neanche perché. Allora lui, più portato alla riflessione che all'azione, affida emozioni, trasgressioni e turbamenti a una lunga serie di lettere indirizzate a un amico, al quale racconta ciò che vive, che sente, che ha intorno. Dotato di un'innata gentilezza d'animo e di un dono speciale per la poesia, il ragazzo è il confidente perfetto di tutti, quello che non dimentica mai un compleanno, quello che non tradisce mai e poi mai un segreto. Peccato che quello più grande, fosco e lontano, sia nascosto proprio dentro di lui.Mentre leggevo questo libro riuscivo a pensare solamente al fatto che non mi stesse piacendo. Generalmente non amo i romanzi epistolari, è una forma narrativa che difficilmente mi coinvolge, nonostante l'utilizzo della prima persona. Lo stile mi sembrava troppo semplice e banale e la storia procedeva in maniera piatta senza colpi di scena di sorta.La potenza di "Ragazzo da parete" sta nel realizzare, alla fine della lettura, quanto in realtà il libro sia bello. E' come se la narrazione non faccia altro che preparare il lettore al finale. Lo scorrere delle pagine e delle parole portano al punto di conoscere Charlie alla perfezione, perché è solo a quel punto che si può svelare il più terribile dei segreti, quello che Charlie stesso ha sepolto dentro di sé. E allora tutto acquista un senso, ogni cosa viene vista sotto una nuova luce, con un'importanza che non credevo avesse, suscitando un'esplosione di emozioni che vi travolgeranno come una raffica di vento gelido.Al mese prossimo e buona lettura!M.P.M