L’equilibrio è stato il comune denominatore dell’assegnazione dei premi nel concorso relativo alla sezione “ItaliaFilmFest/lungometraggi”. In un teatro Petruzzelli gremito, Stefania Rocca ha presentato con sicurezza, e la giusta ironia, la cerimonia finale andata in scena subito dopo le premiazioni riservate alla sezione “Panorama Internazionale” e la proiezione dell’anteprima di “The Second Best Exotic Marigold Hotel”, (“Ritorno al Marigold Hotel”), di John Madden. Il concorso per gli “stranieri”, presidente di giuria il produttore Valerio De Paolis, ha incoronato come vincitore “Discount” di Louis-Julien Petit, tratto da una storia vera, recitato magistralmente, e apparentato con il recente “Deux jours, une nuit”, (“Due giorni, una notte”), dei fratelli Dardenne. Una menzione speciale è stata assegnata al regista ucraino Oles Sanin per “Povodyr”, (“The Guide”), un film dedicato al suo paese e ambientato negli anni ’30 della dominazione sovietica.
Nei “lungometraggi italiani”, la giuria di critici presieduta da Franco Montini, presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, ha assegnato il premio più importante, il “Mario Monicelli” per la miglior regia, a Francesco Munzi per “Anime Nere“, la drammatica vicenda di tre fratelli, figli di un pastore, che in un modo o nell’altro si lasciano coinvolgere dalla malavita dell’Aspromonte. “Anime nere” ha ottenuto anche il “Premio Franco Cristaldi” per il miglior produttore, consegnato a Luigi Musini, e il “Roberto Perpignani“, presente in sala, per il miglior montatore, consegnato a Cristiano Travaglioli.
Due premi come migliore attrice protagonista per Alba Rohrwacher, quello dedicato ad Anna Magnani per “Hungry Hearts”, di Saverio Costanzo, e, nella sezione “Opere prime e seconde”, per “Vergine giurata”, di Laura Bispuri. Nella stessa sezione Pierfrancesco Favino è stato il miglior attore protagonista per “Senza nessuna pietà” di Michele Alhaique.
Il “Premio Vittorio Gassman” per il miglior attore protagonista è andato invece a Elio Germano per la sua accorata interpretazione di Leopardi ne “Il giovane favoloso” del regista Mario Martone. “Noi e la Giulia” è stato il film rivelazione del festival portandosi a casa i due premi relativi agli attori non protagonisti, con Anna Foglietta e Carlo Buccirosso. “Torneranno i prati”, di Ermanno Olmi, si è aggiudicato ex aequo il premio come miglior produttore, sempre Luigi Musini, quello per le migliori musiche, Paolo Fresu, e quello per il miglior scenografo, Giuseppe Pirrotta.
Hanno vinto anche “Biagio”, di Pasquale Scimeca, con il “miglior soggetto” andato a Marcello Mazzarella, e “Incompresa“, di Asia Argento, con il “miglior costumista” andato a Nicoletta Ercole. “Hungry Hearts” , con Fabio Cianchetti, ha vinto anche il premio per il “miglior direttore della fotografia”. Il Bifest 2016 tornerà nel mese di aprile, dal 2 al 9, celebrando, nel ventennale della scomparsa, la figura di Marcello Mastroianni.