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Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 11: Daenerys

Creato il 16 febbraio 2012 da Martinaframmartino
Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 11: Daenerys

Illustrazione interna dell'edizione cinese di A Game of Thrones

Per la seconda volta Martin ci conduce al di là del mare per seguire le vicende di Daenerys Targaryen, Nata nella Tempesta. Nella serie televisiva Dany è interpretata da Emilia Clarke, ed è il motivo principale per le modifiche all’età dei vari personaggi. In questo capitolo Daenerys si sposa e fa l’amore per la prima volta. A tredici anni.

In passato, e purtroppo anche in alcune culture attuali, non era infrequente che le ragazze si sposassero giovanissime. Martin non inventa nulla, una sposa giovane era una maggiore garanzia di avere un erede, e spesso la differenza d’età fra i coniugi era anche molto forte. Ma se George può scrivere tutto quello che gli pare, ci sono cose che ai nostri giorni non si possono fare. E così nessuna ragazzina tredicenne può interpretare alcune delle scene che vedono come protagonista Daenerys, mentre prendere una diciottenne per interpretare una tredicenne non avrebbe dato un bel risultato perché tutti avremmo visto una discrepanza fra l’età dichiarata dal personaggio e il suo volto. Meglio un’attrice poco più che ventenne per interpretare una diciottenne. E così, visto che Daenerys è nata alla Roccia del Drago nel bel mezzo della guerra fra Targaryen e Baratheon, ecco che la guerra va spostata un po’ più indietro nel tempo, e che bisogna far crescere tutti i personaggi nati durante la guerra. Nello specifico Jon e Robb.

Fatto questo, diventa solo una questione di comodo far crescere anche gli altri. Non si crea un’eccessiva differenza d’età fra i membri di una stessa famiglia, si possono prendere attori più grandi e quindi più maturi, e sono più realistiche alcune azioni drammatiche che li vedono come protagonisti.

Martin, quando ha scritto il capitolo, non aveva in mente nulla di tutto questo. Lui ci parla dei Dothraki, un popolo secondo il quale ogni evento rilevante della vita di un uomo deve avvenire al cospetto del cielo. Ci parla di Viserys che vuole una corona, ma Catelyn potrebbe dirgli quanto siano pericolosi i desideri. Ci parla di Mormont, che ancora non ha capito quanto sia fuori di testa Viserys e lo definisce di rango inferiore rispetto a Drogo solo per sentirsi minacciare. Ci parla di un sogno di Dany e del suo matrimonio.

Il matrimonio è fatto per darci un’idea di estraneità. È una società barbara e violenta, in cui ogni azione è esasperata. E Altieri, che è molto sanguigno in tutto, qui smorza i toni. Per lui Dany ha “paura dei Dothraki, della loro ferocia animalesca, dei loro usi mostruosi” (pag. 117), ma si dimentica di dire che le apparivano “if they were beasts in human skins and not true man at all”, come se fossero stati bestie con pelle umana e non veri uomini.

Seguono i doni: tre ancelle, i libri di storia, le uova di drago. Le vediamo qui per la prima volta, e scopriamo che sono magnifiche. Finché non sono comparse le uova non ero del tutto certa che in Westeros ci fossero davvero stati i draghi fino a poco più di un secolo prima. Ne parlavano le antiche storie, certo, ma quanto ci si può fidare? Invece eccole qui, tre belle uova pietrificate, e tutti abbiamo iniziato a chiederci se e quando si sarebbero schiuse. Un uovo è presente anche nel racconto The Mystery Knight, la terza storia di Dunk ed Egg pubblicata nell’antologia Warriors. Un bel racconto, spero che prima o poi Martin faccia un’edizione completa di questi racconti – al momento ne sta scrivendo un quarto – e che venga tradotta anche in Italia. Lo so, in Italia siamo pieni di altierate, ma comunque preferisco leggere in italiano piuttosto che in inglese. Non faccio fatica, e quindi apprezzo di più la storia.

Fra i doni ci sono le armi tradizionali dei cavalieri di sangue, la frusta – e nella mia testa risuonano le note di John Williams mentre Indiana Jones ne combina un’altra delle sue – l’arakh e l’arco. Quindi arriva la bellissima cavalla, il dono del vento, e Dany e Drogo fuggono nella notte per una scena d’amore che sulla carta è molto più dolce che in televisione.

 

Sotto la foto spoiler da I guerrieri del ghiaccio.

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 11: Daenerys

Viserys, furibondo con Mormont per la sua frase infelice sul kahl e sugli uomini di rango inferiore, urla che lui è il legittimo sovrano dei Sette Regni. Ser Jorah abbassa lo sguardo, quando i folli urlano il modo più sicuro per farli calmare è evitare una risposta. Anche perché lui gli aveva offerto la propria spada, quindi quello che ha di fronte è davvero il suo sovrano. Illyrio, però, sorride in modo enigmatico. In un primo momento avevo pensato che fosse un sorriso di condiscendenza nei confronti di uno scemo che non sa di esserlo, ma se fosse qualcos’altro? Se, per esempio, lui sapesse che il re Mendicante non è il legittimo sovrano perché il figlio di Rhaegar è ancora vivo? Forse la mia è solo una fantasia, ma sarà bene controllare se Illyrio fa qualche altra cosa strana, apparentemente ingiustificabile.

 

Sotto la foto spoiler da La danza dei draghi (A Dance with Dragons parte 3).

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 11: Daenerys

Dany diventa tutt’uno con la cavalla, vola nel vento e scopre in sé una temerarietà che non credeva di avere. E questo è solo l’inizio, visto che arriverà a cavalcare un drago e a volare davvero sulle ali del vento.



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