Nuovo capitolo, nuovo punto di vista. Questa volta si passa a Catelyn, la mamma di Bran e di tutti i figli legittimi di Eddard Stark. Catelyn è una donna forte e coraggiosa, pronta a farsi carico di decisioni importanti, ma con lei non ho mai avuto lo stesso feeling che ho invece avuto fin dal primo istante con Bran. Ricordo però che appena ho letto il suo nome sono andata a consultare l’appendice finale per scoprire chi fosse, cosa che sconsiglio vivamente dal fare a chiunque sia in possesso dell’edizione da 1.600 pagine Le cronache del ghiaccio e del fuoco volume 1.
Quell’appendice contiene un bel po’ di spoiler, come ho già spiegato in quest’articolo http://librolandia.wordpress.com/2011/05/05/le-cronache-del-ghiaccio-de-del-fuoco-volume-1-di-george-r-r-martin-occasione-mancata-per-mondadori/, quindi meglio avere qualche dubbio per una manciata di pagine che togliersi il divertimento.
Catelyn si reca nel parco degli dei. Abbiano detto che questa è una saga di forti contrasti, e quello del ghiaccio e del fuoco del titolo è solo il più evidente. Eccone qui un altro fra un pacifico giardino del sud e un bosco ancestrale del nord. Attenzione, ogni volta che viene rivelato – anche solo attraverso le leggende – un pezzo della storia passata di Westeros, c’è sempre qualcosa di importante da imparare. E così qui scopriamo dell’esistenza di dei senza nome e di alberi con un volto chiamati alberi del cuore. Sentiamo parlare per la prima volta di Brandon il costruttore e dei Figli dalla foresta, ma in un fantasy dove finisce la leggenda e dove inizia la realtà? Al sud non esistono alberi diga da un migliaio di anni, e molte altre cose sono scomparse o dimenticate. E qui si trova Eddard Stark. Come poi da Eddard Catelyn sia passata a chiamarlo Ned non l’ha mai spiegato, e a volte la cosa mi ha un po’ irritata. I personaggi con due nomi mi infastidiscono un po’. Però vedere quest’uomo che ha giustiziato un uomo poche pagine prima senza esitazioni ma anche senza provarne piacere, vederlo spiegare quanto avvenuto a Bran in modo che lui, malgrado la giovane età, possa capire il senso e l’importanza di quanto appena avvenuto, vedere la sua reazione con la meta-lupa e ritrovarlo ora, sprofondato in sé e bisognoso di un conforto forse impossibile da trovare me lo ha fatto amare profondamente.
Quando nel capitolo precedente ha detto a Bran che un giorno sarebbe diventato l’alfiere di suo fratello forse è anche a sé stesso che pensava, visto che Ned era solo il secondogenito di lord Rickard Stark. Il lettore ancora non lo sa, quest’informazione verrà fornita più avanti, ma Ned non rivede sé stesso nel giovane Bran? Certo l’uomo che non crede nei presagi è sconvolto. Non vuole ammetterlo neppure a sé stesso, ma non è andato sotto un albero ancestrale della sua famiglia per ritrovare la pace dello spirito? E gli alberi sono solo alberi, o c’è qualcosa di più in loro?La maggior parte della fantasy è atea. Raramente si parla di religione, e raramente la fede di qualcuno è importante. Qui ci sono diverse religioni. Al momento c’è l’accenno a quella di Ned e al Credo, la fede di Catelyn e della maggior parte degli abitanti dei Sette Regni. L’importanza della religione crescerà con il trascorrere del tempo, qui abbiamo solo i primi semi.
L’inverno sta arrivando. Viene citato il motto degli Stark, e Catelyn stessa prova un brivido perché lei per prima sa che loro sono diversi. L’inverno sta arrivando, e contrastarlo non sarà certo facile. Ned parla della possibilità di dover chiamare a raccolta i vessilli di guerra, ma nemmeno lui crede agli Estranei. Fra la pagina 30 e la 31 lo dice chiaramente: i Guardiani della notte stanno diminuendo di numero, il disertore da lui ucciso era come impazzito e gli Estranei sono morti, o forse non sono mai esistiti.
Noi sappiamo che su quest’ultimo punto si sbaglia, sappiamo che gli Estranei esistono e che sono pericolosissimi. Per questo è stato un errore nella serie televisiva donare la parola al disertore e rendere Ned cieco di fronte a un avviso che la sua famiglia, con le sue memorie vecchie di millenni, non avrebbe potuto ignorare. In televisione Ned confida le sue preoccupazioni anche a Benjen, rendendosi ancor più colpevole per non aver fatto nulla, mentre Martin è chiaro: nessuno sa nulla di cosa stia avvenendo oltre la Barriera, e gli Estranei sono morti da ottomila anni, ammesso che siano mai esistiti. Incidentalmente noto, anche se lo dice più avanti, che la Barriera conta giusto 8.000 anni.
La copertina della seconda parte dell'edizione portoghese
Si parla di Ghiaccio, e le armi rivestono la oro importanza. E soprattutto si inizia a parlare dell’amicizia fra Ned e Robert Baratheon, e del fatto che Jon Arryn sia stato come un padre per loro. Incidentalmente Martin segnala che lo stesso giorno che Ned e Catelyn si sono sposati c’è stato un altro matrimonio, quello fra Jon e Lysa, sorella minore di Catelyn.
Nel capitolo si trova ancora un accenno al presagio del capitolo precedente, al corno conficcato nella gola della meta-lupa che viene in mente a Catelyn al solo pensiero di Robert Baratheon. Così, giusto in caso non fosse stato notato la prima volta.
Un paio di note di traduzione.
Parlando degli Estranei Ned dice “Secondo maestro Luwin non sono mai esistiti. Nessuno li ha mai visti” e Catelyn ribatte “Davvero? Fino a questa mattina, nessuno aveva mai visto neppure un meta-lupo” (pag. 31). Martin è un po’ più preciso. Per Ned “Maester Luwin will tell you they never lived at all. No living man has ever seen one”, mentre Catelyn risponde “Until this morning, no living man had ever seen a direwolf either”. Non c’è nessuna indicazione di cosa mastro Luwin creda realmente, viene solo detto cosa risponderebbe a un’eventuale domanda. Lui direbbe che non sono mai esistiti, ma lo pensa davvero? E non dice nessuno ma nessun uomo vivente.
Quisquilie? Gared e gli altri sono morti, quindi l’affermazione di Ned è vera in modo diverso da quel che crede lui, ma la sua frase, la sua vera frase, non esclude categoricamente che queste creature siano esistite in un lontano passato. E nella fantasy se non escludi categoricamente qualcosa…
Più in giù, sempre a pag. 31, si parla di Jon Arryn che alza i suoi vessilli di rivolta, ma Sergio Altieri si dimentica di tradurre che il vessillo è costituito da moon-and-falcon, luna e falco. Martin adora le imprese araldiche, perché togliergli il piacere di descriverle? E poi anche se in questo caso non c’è un vero danno a volte le imprese araldiche sono fondamentali per individuare un personaggio e fornire una svolta alla trama, quindi non vanno mai dimenticate né modificate.
Altro problema a pagina 33, dove Ned chiede dei figli di Robert: “L’ultima volta che l’ho visto, il più piccolo stava ancora succhiando latte. Quanti anni avrà adesso, cinque?” e Catelyn lo ammonisce di stare attento a quel che dirà perché “la signora di Lannister rimane la nostra regina”. Ma cosa avrà mai detto il povero Eddard per essere ammonito dalla moglie? Forse “The youngest was still sucking at the Lannister womans’s teat the last time I saw him”, cioè che stava succhiando il latte alla tetta della donna Lannister, non esattamente il modo più fine per parlare della propria regina ma certo una chiara indicazione di quel che Ned pensa di lei.
Sotto la foto spoiler da Tempesta di spade. Un solo avviso: io scrivo in bianco, così è più difficile leggere il brano anche per sbaglio. Chi mi legge su parerblog, però, trova le mie frasi scritte in nero come il resto dell’articolo, quindi attenzione agli spoiler!
La copertina dell'edizione castigliana
A pag. 31 Ned dice che non hanno nulla da temere dal Re-oltre-la-Barriera. Peccato che Mance Rayder riesca a penetrare a Grande inverno neanche polte pagine dopo, anche se non lo si scoprirà fino a Tempesta di spade, e che se avesse voluto avrebbe potuto far fuori qualche nobile a sua scelta. E che abbia dei piani niente affatto tranquillizzanti. Che poi riesca a realizzarli è un altro discorso, ma quel che Jon vede in questo volume è in grado di far preoccupare parecchie persone.
Sotto la foto c’è un altro spoiler, questa volta da Il portale delle tenebre.
Non so come abbia fatto ma Leigh Butler, sul sito di Tor, ha capito che è stata Lysa ad ammazzare Jon Arryn. Cioè, so come ha fatto, in fondo ho letto tutti i suoi commenti, ma le faccio comunque i complimenti per la perspicacia. Leigh non è affatto sicura di aver identificato l’assassino, ma ha notato l’attaccamento morboso della donna nei confronti del figlio, e il fatto che il padre era intenzionato ad allontanarlo da lei. Ma qui lo dice chiaramente: Jon è stato come un padre per Ned, e ha sposato la sorella di sua moglie. Jon, per età, sarebbe potuto essere il padre di Lysa. In realtà nel Medioevo era frequente incontrare forti differenze di età fra i coniugi, ma possiamo stupirci del fatto che Lysa odi il marito e invidi la sorella?