Sulle serie-tv ne so davvero poco. Non che ne sappia molto del resto, sia chiaro, ma questo è un campo in cui sono ancora più inesperto degli altri. Ho iniziato a seguirle solo da un anno, e gran parte dell'iniziativa è stata fatta proprio per potermi immergere nelle avventure dei Sette Regni, per rendere completa quindi l'esperienza con questa saga che avevo iniziato a leggere a diciassette anni. Sì, l'adolescenza, quel dorato periodo in cui il mio mondo circolava intorno alle saghe fantasy e alla musica metal. Anni che ora che ci penso potrei affrontare con maggior maturità, ma forse è meglio così. Ma nel proseguire vedo che molte cose che 'erano mie' ultimamente stanno diventando di dominio pubblico. E' scoppiata la moda dei supereroi e Game of thrones è adorato da tutti, cosa che mi ha fatto sentire violato come quando l'anime di Naruto è stato trasmesso su Italia1. Perché una cosa che prima era solo tua, un qualcosa che esprimeva una tua identità di appassionato, adesso è alla pubblica mercé, e il fatto di essere parte di quella nicchia che lo seguiva non ti fa più sentire speciale come un tempo. Ora sei solo uno dei molti che la seguono, e questo, pur non influendo sul giudizio finale, è un pensiero che mi ha sempre messo un po' di tristezza...
E' guerra! Eddard Stark è stato ucciso, suo figlio Robb ha preso il comando delle armate di Grande Inverno mentre i Lannister stanno preparando le proprie difese. Ma tutte le casate hanno una pedina da muovere in questo 'gioco dei troni', e ora che le uova di Daenerys Targaryen si sono schiuse, la giovane dothraki è n cerca di alleati.
Si possono dire molte cose su questa seconda stagione. Troppe, forse, perché sulle serie-tv ultimamente si spendono fiumi e fiumi di parole. Innanzitutto però non posso trattenermi dal sottolineare la perizia tecnica con la quale ogni singolo episodio è narrato. Scenografie, costumi, effetti speciali, recitazione e quant'altro sono davvero encomiabili, tanto da farli sembrare dei veri e propri film e non delle puntate di una serie. Certo, dei film a costo molto bassino, ma se paragonato a quelli che sono i costi ed i tempi di lavorazione di una serie, il risultato è altissimo. C'è molto impegno e molta dedizione dietro questo progetto, e si vede. Il problema è che arriva in un punto della trama molto scomodo. Il libro di Martin [da noi i libri, invece, perché l'edizione italiana di A clash of kings è stata divisa nei volumi Il regno dei lupi e La regina dei draghi] era un libro che si doveva ancora riprendere dagli scossoni del primo volume. Le terre che aveva così sorprendentemente descritto erano in pieno conflitto, l'ordine naturale delle cose era in via di rinnovo. Quello che c'era da gestire era un nuovo inizio che veniva dopo un inizio. I complotti erano già molto presenti prima, ma qui ora abbondano come non mai, costringendo quindi gli sceneggiatori a sudarsi sette camice per cercare di fare una narrazione coerente e soddisfacente. Non posso dire che ci siano riusciti in pieno. Ma va detto che era una cosa molto difficile. Infatti il problema maggiore di questa serie e che si parla troppo e si agisce troppo poco. Vediamo le persone disperdersi in mille e passa disquisizioni tattiche senza però che concludano l'episodio senza aver fatto qualcosa. Non è che ogni episodio dimostra che si sono compiute delle cose per avvicinarsi alla tappa successiva ed avere, a fine stagione, uno scopo preciso. No, qui si fanno cose senza che l'episodio si concluda necessariamente con qualcosa, aumentando quel senso di impotenza nei confronti dello spettatore che già si percepiva nella prima stagione. Ma comunque la narrazione si mantiene sempre solida e compatta, senza contare che i dialoghi sono fra i migliori che mi sia mai capitato di vedere negli ultimi tempi, quindi il tratteggio psicologico dei personaggi è stato mantenuto ed adattato benissimo secondo quelli che sono i canoni di questo media. Non posso però ignorare certe diversificazioni della trama originaria non perché diversi [ricordo, a me la differenza libro/film piace] ma proprio perché sono inutili e si concludano in maniera davvero stupida - si veda la sub trama dei draghi di Daenerys. Ma fa dimenticare tutto la penultima puntata, scritta e diretta (da Neil Marshall, quello di Doomsday e Centurion) ottima sotto tutti i punti di vista, zeppa di avvenimenti e dove tutti gli indizi sparsi durante le varie puntate vengono a confluire in tutto il loro splendore. Sarebbe stata un'ottima puntata finale, poi purtroppo hanno fatto l'ultima, altamente mal gestita e del tutto superflua tranne che per l'ultimissima scena, dandoci il nuovo episodio fatto solamente di chiacchiere. Si potrebbe dire infatti che questa è la stagione del blablabla, del chiacchiericcio che avrebbe fatto invidia al Jep Gambardella della Grande bellezza e della staticità di regia - sì, perché a livello di messa in scena è quanto di più classico ci sia - ma anche della pseudo pudicizia. Perché, come fa intuire la gallery qua sotto, le scene di nudo ci sono sempre, ma sono davvero molto meno abbondanti che nella stagione passata. Non che sia una tetta in più a rendere bello uno show, però visto lo straripamento iniziale mi ha un poco destabilizzato come cosa. Ma ripeto, è il meno... il peggio è tutto quel parlare per nulla!
Spero di non tirarmi addosso le ire dei vari maniaci di Game of thrones, ma questa stagione mi ha in parte deluso. Ma posso assicurarvi che ci sarà da rifarsi con la terza!Voto: ★★★