Prendere o lasciare? Quante volte ci siamo sentiti dire questa domanda …
A volte l’indecisione regna sovrana. Ci sono momenti in cui vorresti abbandonare tutto, ma poi hai paura di buttarti nel vuoto, di fare scelte sbagliate, di ricominciare nell’incognito. Nemmeno con il massimo della razionalità a volte sai darti delle risposte.
Il mondo è ancora pieno di opportunità?
Dopo che hai fatto un determinato percorso, ti chiedi: quale sarebbe la scelta migliore al momento? E penso ad innumerevoli cose. Scovo, virtualmente, innumerevoli posti dove vorrei andare a lavorare e mi immagino lì, tra un’infornata, una cazziata e un grembiule infarinato. Saresti disposto a ritornare indietro di grado per nuovi orizzonti, per imparare nuove tecniche? Si, lo sarei. Con il rischio che al prossimo colloquio ti guardino storto perché hai fatto un passo indietro, perché quasi ti sei “annullata” … E lì raffiorano dei possibili ripensamenti, che in fondo per te non sono pentimenti.
Sto seriamente pensando al mio futuro, ai miei progetti, al mio obiettivo finale. Obiettivo offuscato da nebbia tipicamente padana a cui sono abituata. Dove vuoi andare quando per anni non sei riuscito a mettere niente da parte? Ti scoraggi e cadi nelle tue insicurezze. Ti aggrappi ai valori, quei pochi che ancora ti sono rimasti. Pensi alle persone che ce l’hanno fatta, e provi una profonda invidia. Vorresti trovarti nella loro testa, sapere tutto di loro e avere il coraggio di urlare in faccia “Dimmi come hai fatto!”.
La maggior parte di chef stellati, ad esempio, sembra provenghino da famiglie strapiene di soldi. Io provengo da una normalissima generazione di pasticceri, in affitto da una vita. Come la mettiamo?
… LOADING … in attesa di ispirazioni, decisioni e appigli.