Di Salvatore Giambelluca il 23 gennaio | ore 10 : 47 AM
Avrei preferito non esprire un’opinione in merito alla tragedia della Concordia, sarebbe stata l’ennesima espressa in questi giorni da gionalisti, opinionisti e salotti televisivi.
Alle volte è meglio rimanre in silenzio, osservando e riflettendo su quello che stiamo vedendo senza per forza esprimere un giudizi e pareri.
Cosa ci sarebbe da aggiungere? il mio parere insieme a molti altri – che ho letto – in un momento come questo non vale neanche una millesima parte della tragedia. Eppure c’è gente che non perde occasione per andare sui giornali, in televisione, tra un rotocalco d’approfondimento e un salotto televisivo degno del miglior gossip d’annata: tristezza.
Ma dopo quello visto ieri non ho resistito. No, non ce l’ho fatta. Dovevo condivedere con qualcuno il mio disgusto, altrimenti sarei esploso.
Vedere centinaia di persone nel molo del Giglio che impugnavano una fotocamera – alcuni addirittura facendosi immortalare sul luogo della tragedia -, ecco questo è veramente disgustoso.
Al limite non c’è mai fine, dicono.
Cogne, Avetrana, e adesso l’isola del Giglio, tutti luoghi diventati nel giro di pochi giorni attrazione per turisti curiosi dell’orrore.
Senza un minimo di rispetto per chi lì ha perso la vita o ha vissuto attimi di terrore rimanendo traumazzati per il resto dei loro giorni. Ma che importa, loro vanno lì incuorisiti, a farsi fotografare mentre abbracciati sorridono alla vita, senza un briciolo di dignità.