Dopo una Pasqua sottotono, con i ponti di primavera il turismo registra qualche primo segnale di ripartenza ma le difficoltà restano serie. Per i prossimi fine settimana si registra un tasso medio di occupazione delle camere disponibili nelle strutture alberghiere aperte del 67%, con punte più elevate in occasione del 1 maggio. I soggiorni, però, rimangono brevi, di due-tre notti. E’ quanto emerge dai dati del monitoraggio condotto dal Centro Studi Turistici sulla disponibilità di offerta ricettiva sui vari portali delle Online Travel Agencies, diffusi in collaborazione con Assoturismo Confesercenti.
(bolognadavivere.com)
Lieve ripartenza per il turismo tra il 25 aprile ed il primo maggio. L’analisi prende in considerazione solo le camere messe a disposizione dalle imprese ricettive sulle piattaforme web, e non al totale dell’offerta esistente. Il dato – spiega il Centro studi turistici – è destinato a crescere con l’avvicinarsi della festa dei lavoratori. A trainare l’interesse del mercato sono soprattutto le città d’arte, dove si rileva un tasso medio di saturazione della ricettività online dell’80%.
Prenotati oltre nove posti su dieci a Napoli, Venezia, Torino e Roma. Particolarmente buona la performance di Napoli, dove, in occasione del 1 maggio, sono state già prenotate il 95% delle camere disponibili online. Prenotati quasi 9 posti su 10 anche a Venezia, Firenze, Torino e Roma. Il dato si riferisce ovviamente alle strutture funzionanti nei fine settimana. Per le aree della campagna e di collina il livello di occupazione è del 69%, mentre è del 62% per le imprese del turismo balneare che sono già attive e che però rappresentano ancora una netta minoranza dell’insieme.
Buoni anche i riferimenti per le aree di montagna, per le quali si stima un’occupazione media della disponibilità pari al 64%. Sulla base delle informazioni rilevate dai canali di commercializzazione online e dei risultati delle interviste ad un panel selezionato di imprenditori si stimano soggiorni dalla durata di circa 2,7 notti, con una prevalenza di turisti italiani (57%). “Sono dati che, con grande prudenza, possiamo definire abbastanza confortanti per un settore che soffre ancora molto ed ha bisogno di interventi incisivi e rapidi per risollevarsi da una crisi profondissima di anni – commenta Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo Confesercenti – il desiderio e il bisogno di vacanza degli italiani resiste, ma le difficoltà non sono finite, come si vede dalla brevità dei soggiorni programmati. Serve una svolta profonda: nel recente incontro tra il ministro Dario Franceschini e le delegazioni di Assoturismo, Confturismo e Federturismo, abbiamo parlato anche del progetto dei buoni vacanze, secondo noi utili per ampliare la base di cittadini che si possono permettere un viaggio. Devono essere riattivati: sono un valido strumento di destagionalizzazione e possono aiutare lo sviluppo turistico di nuovi territori. Ma serve un intervento rilevante anche sul fisco, che punti a ripristinare condizioni paritarie di concorrenza con gli altri Paesi europei sull’Iva, da noi ancora troppo elevata”. (AGI)