Complimenti all'estensore del tweet di Dagospia, che presumiamo sia parente della fidanzata di Lavezzi che, in un caso simile, tweettò "Napoli città di merda", salvo poi pentirsene e frenare le dita quando analoga rapina con medesime modalità ebbe luogo nella più più chic Parigi...E si sa che lì le rapine vengono fatte con più classe, per cui non suscitano vomito. Neppure quando la rapina con le stesse modalità fu poi ripetuta ai danni della moglie di Ibrahimovic. Ma si sa Parigi è Parigi, mica si può tweettare "Parigi, città da vomito".
Così come hanno certamente più stile, e non sono da vomito, i furti subiti a Torino (la fidanzata di Matri fece sapere via tweet che ignoti avevano aperto la propria auto rubando regali, o fa meno schifo lo scippo subito in diretta tv da una giornalista Sky di cui riporto il video qui: http://blog.libero.it/ILazzaro/11313145.html). Sempre a Torinio erano altresì gentiluomini quelli che hanno rapinato l'orologio a Mirko Vucinic. O educatissimi ladri quelli che cercarono di rapinare il difensore della Juve Bonucci.
Chissà se sono da vomito anche Roma (furto a casa di Lamela) o la Milano la cui pericolosità è stata evidenziata da una nota del consolato americano.
Ora il lettore con la puzza al naso crederà in una mia giustificazione del fenomeno. Stia calmo, non è di questo che si parla. E' del'uso pretestuoso che si fa del nome di una intera città, come se i napoletani godessero nel sapere, e nell'essere essi stessi vittima, di un paese in cui lo stato ha perso ogni controllo. O forse, diciamo (a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca),che quel controllo lo ha semplicemente delegato. Delegato da 152 anni. Da quando Liborio Romano, ministro del nuovo regno, affidò a Salvatore de Crescenzo, meglio conosciuto come "tore e criscienzo", il controllo della città, ancora resistente al nuovo ordine costituito. Ed egli lo fece tramite le sue bande armate (camorristi armati). Con un corpo di polizia, riconosciuto dal nuovo stato. Era l'inizio della delega per la tenuta dell'ordine pubblico?
Oh vi stupite? Storcete il naso? Ma tanto Napoli è città da vomito, che vi importa...
Veniamo all'episodio di ieri. Avete idea di cosa siano le strade che si dipanano dallo stadio, dopo una partita del Napoli, tangenziale compresa? Un dedalo di macchine in coda, fino alle periferie dove anche i motorini hanno difficoltà a muoversi.
Eppure, ieri, i rapinatori di Hamisk hanno agito indisturbati nel suddetto dedalo, con una arroganza ed una sicurezza propri di chi (usando perfino una pistola) è certo di farla franca.
Il titolista di Dagospia prosegue: "perchè i tifosi tacciono"? Premesso che basterebbe ascoltare le radio del tifo più caldo e i commenti del giorno dopo per comprendere che i tifosi non tacciano affatto, ma, cosa dovrebbero pensare tifosi e cittadini di Napoli, di una città in cui in pieno giorno col traffico che impedisce a chiunque di camminare liberamente, degli individui riescano a compiere una rapina sotto gli occhi di decine e decine di tutori delle forze dell'ordine,vigili urbani compresi (vittime gli uni e gli altri) che operano tutte le domeniche intorno allo stadio?
Ve lo dico io, che sono in balìa di se stessi...e della propria "ciorta"...
A meno di non pensare che i napoletani, quelli onesti, dovrebbero difendersi da soli, in una prudente ordalia. Ci provarono già con successo, liberandosi da soli dei nazisti in soli 4 giorni.
Allora fate un favore ai napoletani, voi censori con la puzza sotto al naso, perbenisti della domenica, strenui difensori del senso dello stato, integerrimi apostoli della tolleranza zero, voi del "Vesuvio lavali col fuoco", voi dei "napoletani colerosi", voi che confondete tifo e campanile per opportunismo, voi politici che elemosiante voti senza includere alcun programma di sicurezza e legalità per il mezzogiorno nei vostri patetici programmi elettorali, fate un favore: consegnate armi, sacchi di sabbia, elmetti ai cittadini onesti e vedrete che come nel 43,i cittadini di Napoli riusciranno a liberarsi da questo cancro.
Ma soprattutto, smettetela di giocare al ruolo di guardia e ladro allo stesso tempo.