Il Valico del Canton Ticino

Creato il 21 aprile 2014 da Simonellif

Massimiliano Penati / Sports, Viaggi / 100km, canton ticino, chiasso, cycling, escursioni, montagna, piccola impresa, respiro, salita, tempo / 2 Comments

Oggi siamo un gruppo di amici che si appresta a fare una piccola impresa ciclistica, ma tranquillamente anche cicloturistica o escursionistica senza alcuna velleità agonistica.

Il Giro dei Tre Passi nel Canton Ticino è un classico tra i ciclisti, ma con i suoi 3100 metri di salita in soli 100km rimane una prova durissima. Tuttavia andando per questi valichi antichissimi ( alcune di queste strade sono documentate storicamente prima dell’anno 1000 ) , affrontando le irte salite in paesaggi brulli e talvolta totalmente privi di vegetazione, si capisce perchè la montagna ha tanto negli anni ispirato i più grandi artisti nelle maniere più diverse. Immergersi in questo gigante infinito è come scoprire qualcosa di totalmente nuovo. Percorriamo l’autostrada A8 direzione Chiasso, passato il confine si prosegue per il Canton ticino fino ad Ariolo ( distanza da Milano 150km circa ), meta di partenza della nostra escursione. Arrivati prepariamo le biciclette e un minimo di rifornimento..e si parte, direzione Passo di San Gottardo ( Ghottardpass ).

La strada sale subito abbastanza decisa tuttavia questo è il più facile dei tre da affrontare le pendenze non sono mai estreme in 15 km circa si coprono 1000 metri di salita con un pendenza media del 6.5%…alla portata di molti insomma. Questo passo collega la valle Levantina con la valle del Reuss ed è antichissimo, conosciuto fin dall’età della pietra. La strada è all’inizio larga e ben asfaltata ( come in tutta la Svizzera !! ), poi ad un certo punto si prende l’antica strada Tremola così chiamata perchè fatta di ciottoli che porta praticamente fino al valico a 2100 metri circa ( estremamente suggestiva ).

Arrivati al valico ci si può ristorare in numerosi bar e ristoranti presenti in loco, ma noi ci fermiamo solo per il tempo di metterci le mantelline ci tuffiamo in discesa percorrendo un altro tratto di strada Tremola per poi riimmeterci sulla strada asfaltata che dolcemente ci porta nel fondovalle.

Ci apprestiamo ad affrontare il più spettacolare dei tre il Furkapass ( Passo della Furka ) impegnativo ed estremamente costante, collega la valle di Goms alla valle Orsera dell’Alto Vallese. Qui la vegetazione è assolutamente radente, pochissime piante che poi scompaiono del tutto, solo erba e qualche arbusto e montagne che salgono verso il cielo con una prepotenza da far realmente paura.

Ma la giornata è splendida in questo momento, e ci permette di apprezzare appieno il percorso e la natura che ci circonda. Sulle strade il traffico è regolare e non molto sostenuto, ma vige il massimo rispetto per i ciclisti.

Saliamo a 2436 metri, c’è la faremo?

Il Passo della Furka copre in circa 13km 1000 metri di salita con una pendenza media del 7.7% ma con punte intorno al 11/12%, quindi comincia a diventare una salita più ..tosta da affrontare. Ci accompagna nel fondovalle una ferrovia che fino al 1981 funzionava a cremagliera e saliva fino a quota 2100 mettendo, tramite un traforo, in comunicazione le due valli. Salendo con passo regolare arriviamo al passo a quota 2436 metri, dove finalmente decidiamo di fare una sosta per corroboraci un pò e sopratutto per ammirare l’inverosimile paesaggio che ci si staglia davanti. Infatti siamo alle pendici del Ghiacciao del Rodano bellissimo e assolutamente percorribile a piedi e sede della famosa stanza di ghiaccio azzurro che viene ripristinata ogni anno fin dal 1870. Ma noi non siamo attrezzati per camminare e ci rilassiamo al bar locale ( L’unico ), che è ben fornito di tutto ma certo non è clemente con i prezzi !! D’ altronde su un valico alpino… Ci prepariamo per la lunghissima discesa nella Valle di Goms verso Oberwal e Ulrichen da dove poi riprenderemo a salire verso il più terribile dei tre: il Passo della Novena.

Finalmente la discesa !

Nella discesa, su una strada perfetta e molto larga, ci immergiamo in un bosco di conifere molto fitto che ci accompagna fino al fondovalle, possiamo vedere la famosa ferrovia a cremagliera prima citata che ridiscende in questa valle dal passo di Furka. Arrivati nel fondovalle le conifere scompaiono lasciando il posto a prati verdissimi e collinette rigogliose di vegetazione, casettine basse ci circondano ovunque, un posto da favola realmente. Dal paese di Ulrichen, però, si incomincia a risalire la valle lungo una strada poco meno agevole delle precedenti ma in ottimo stato. Il Nufenepass ( Passo della Novena ) mette in comunicazione la Valle di Goms con la Val Berdetto e la meta finale della strada è Airolo..quindi un anello perfetto! Come difficoltà è il più insidioso dei tre in 13km si coprono 1100 metri di salita con una pendenza media dell 8.5%, ma con punte abbondanti del 13/15% ! Se poi ci mettete la fatica fino ad allora accumulata… Con i suoi 2480 metri è il secondo passo più alto della Svizzera e nelle vicinanze, in quota, si trovano le sorgenti del fiume Ticino e Agene.

La salita procede inesorabile senza un attimo di respiro, la strada si snoda nella valle come un serpentone, man mano che si sale la vegetazione scompare letteralmente lasciando il posto alla roccia sempre più imperiosa e presente sino ad arrivare ai piedi delle montagna da dove, classicamente, una lunga fila di tornanti ci accompagna su verso la vetta. Intanto che saliamo i nostri occhi possono scorgere tutta la valle nella sua maestosità dandoci anche la misura dell’altezza che stiamo per raggiungere. Ci accorgiamo però che il tempo sta per giocarci un brutto scherzo….infatti si sta coprendo come un mantello! Arrivati al valico, dove c’è un piccolo Bar – mini market, abbiamo appena il tempo per metterci le mantelle che incomincia  a piovere…. Decidiamo comunque di scendere con molta prudenza, anche se la pioggia è diventata torrenziale e la discesa verso Airolo è lunghissima…20km !

Ma come tutti i temporali in montagna, man mano che scendiamo e perdiamo quota, la pioggia si fa meno fitta fino a scomparire del tutto, tanto che quando arriviamo alle macchine siamo quasi completamente asciutti, anche se un pò infreddoliti. Di questa giornata rimane un ricordo vivissimo nelle fotografie e nella memoria, oltre che nelle gambe e nella schiena per la fatica fatta! ….e la cena ?? A Milano…stasera pizza, birra, dolce e chi più ne ha più ne metta!!

Massimiliano Penati


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