Da sempre, il valore dei prodotti creati artigianalmente viene considerato superiore a quello di un prodotto standard, nato magari grazie a una catena di montaggio. Anche i libri possono essere distinti in questo modo, se ci pensate.
Un libro (che sia un romanzo, un saggio, o anche un libro fotografico, o di poesie) viene realizzato da un autore (che scrive i testi e/o fa le foto), esaminato e corretto da tecnici (che scelgono anche il formato, il tipo di carta e così via), impaginato da uno o più grafici, stampato da una tipografia, promosso da un'agenzia di stampa, distribuito e infine venduto da una libreria. Decine, a volte centinaia di persone, entrano direttamente o indirettamente nelle fasi produttive di un libro. Poi ci sono i piccoli editori, che si dedicano normalmente a pubblicazioni di nicchia: non avendo le possibilità economiche e logistiche dei grandi gruppi editoriali, questa sembra una scelta sensata. Il piccolo editore cerca di mantenere molto alta la qualità del proprio prodotto, perché sa bene che è l'unico modo per fidelizzare il cliente, e fare in modo che ogni nuova pubblicazione sia accolta favorevolmente. In genere nelle piccole case editrici lavorano poche persone; c'è anche il caso di editori che fanno quasi tutto da soli, tranne magari scrivere i testi e scattare le foto.
Bene: io non sono un piccolo editore. Anzi, se vogliamo, non sono nemmeno un editore. Sono, piuttosto un autore che produce libri artigianali. Per artigianali non intendo libri stampati in casa, magari con una pressa manuale, o assemblati partendo da singole stampe, o cose del genere. I miei libri vengono stampati (digitalmente) da una normale tipografia.
Però sono scritti da me, illustrati con le mie immagini e i miei disegni, impaginati e editi direttamente dal sottoscritto. Ogni fase della produzione: ideazione, ricerca sul campo, scrittura, revisione, impaginazione, e così via è realizzata personalmente da me (a volte con l'aiuto di amici, ovviamente), e questo rende il prodotto finale un prodotto al 100% artigianale. Altro aspetto fondamentale è quello della distribuzione. La fortuna di un libro la fa al 70% una buona distribuzione. Se il libro non è presente nelle librerie, infatti, o nelle edicole, chi mai lo comprerà? Ma il distributore chiede il 50 o il 60% del prezzo di copertina. Una percentuale insostenibile per un prodotto puramente artigianale. Perciò i miei libri non hanno distribuzione. Molto semplicemente, come ogni buon artigiano, cerco di venderli da solo, con le mie sole forze: li offro a coloro che vengono alle mie mostre o partecipano alle mie presentazioni, lo metto a disposizione sui miei siti, li porto alle librerie che conosco. I libri sono (e saranno) a tiratura limitata, nascono per essere rari, per così dire, e sono rivolti a coloro che possono apprezzarli davvero.
Attualmente in catalogo c'è solo la guida più completa che possiate desiderare (credo) alla Tuscia meno nota: "Dal Mignone alla Fiora" (104 pagine, formato A4, € 14,00). Un libro di cui sono particolarmente orgoglioso e che sono contento inauguri questo mio nuovo progetto.
In qualche modo il volume serve a comunicare a tutti coloro che possono essere interessati, le mie esplorazioni e le mie scoperte sul territorio della Tuscia storicamente intesa. Nelle oltre 60 schede (ma i luoghi descritti sono quasi un centinaio) oltre alle descrizioni, troverete anche gli itinerari per scoprire anche voi questi luoghi magici e spesso semisconosciuti...