L’onestà per me è sinonimo di verità. Di cosa stiamo parlando realmente, nel momento in cui ci riempiamo la bocca di queste belle parole?
Per me si tratta di non dire menzogne, di non indorare la pillola perché amara, di non mescolare il sì con il no. Si tratta di non avere troppi peli sulla lingua e non farsi bloccare dalla paura di dire il vero, né sentirlo dagli altri.
Purtroppo, a mio modesto avviso, con molta gente si fa un buco nell’acqua ad essere schietti, limpidi e sinceri come i bambini. Prima di crescere ci viene insegnato che le menzogne sono uno sbaglio, da grandi invece, diventa quasi una moda la non sincerità.
Gli adulti di verità accettano solo quelle dei piccoli, tra l’altro sminuendole, affermando che esse appartengono a menti infantili non ancora sviluppate. Non è questione di sviluppo, credo piuttosto che ancora non abbiano imparato la nobile arte della bugia.
Un bimbo, se qualcuno o qualcosa non gli piace, non si perde in inutili complimenti e cerimonie. Non si è fatto ancora sedurre dalle rendite del mentire, che almeno per me, non fa mai guadagno.
Prendiamo un esempio semplice: supponiamo che una cara amica chi chieda come le stanno i capelli e in quella circostanza crediamo che siano pietosi. Rispondiamo che sono perfetti, pur fermamente pensando il contrario.
In tal modo abbiamo realmente preparato l’amica alla gente là fuori, che non avendo nessun motivo per proteggerla, commenta senza pietà?! Forse, sentendo una nostra risposta negativa, ci avrebbe pensato un po’ su e si sarebbe data una sistemata. Oppure sarebbe rimasta convinta della perfezione della propria chioma, sarebbe uscita a testa alta, però mettendo già in conto eventuali commenti non necessariamente d’approvazione.
Non esistono bugie a fin di bene, perché certe verità, se non le dici tu, ci sarà sempre qualcun altro che le dirà al posto tuo. Magari non sempre nei modi e nelle misure che rientrano nei canoni del quieto vivere e di civiltà, ma le dirà. Allora gli argini non reggeranno e si sarà comunque colpevoli di aver illuso qualcuno facendogli credere in qualcosa che non è.
Che poi, a pensarci bene è così semplice, confrontare la propria verità con quella altrui, per vedere se sono differenti, per crescere e maturare.
Sarà per questo che, a prescindere dai modi (che col tempo possono anche perfezionarsi), preferisco di gran lunga le persone sincere.
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