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Il valore della vita

Creato il 09 gennaio 2015 da Gianfrancodv @Gdv1964
Da ieri, quando due criminali dementi, in nome di un Dio che, una volta ammessa la sue esistenza, non approverebbe senz'altro il loro operato, hanno assaltato la sede del giornale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi, uccidendo 14 persone, non si parla d'altro. Oggi, assieme ai racconti e alle analisi, si è svolta una seconda e ancora violenta puntata, con l'uccisione dei due presunti attentatori e con la morte di quattro ostaggi prigionieri, di un altro demente, apparentemente legato ai fatti del giorno prima e anch'esso ucciso, in un supermercato ebraico a Parigi.Storie di ordinaria follia, che colpiscono, come in molti si affannano a ripetere, il cuore dell'Europa, quella stessa Europa che da un lato si professa culla di civiltà, di cultura e di pace e dall'altro è protagonista, almeno per quanto riguarda la maggioranza dei suoi stati membri, delle maggiori attività belliche dell'ultimo secolo.Per giorni, settimane e mesi si cercherà di capire come tutto sia stato possibile, quali siano stati gli errori e le sottovalutazioni. Si affronterà il tema del conflitto religioso, dell'integralismo e di un fondamentalismo sempre più radicale che oramai terrorizza molti ed è stato spinto nella vita di tutti noi. Folle, di quasi tutto il mondo, parteciperanno alle manifestazioni per la sacrosanta libertà della stampa (e della satira) e molti piangeranno i morti innocenti di questa follia dell'uomo.

Tutto giusto e tutto bene.


Nell'ultima settimana in un grande paese dell'Africa, la Nigeria, un gruppo radicale islamico chiamato Boko Haram (di cui Sancara ha già parlato) ha ucciso un numero vicino alle 2000 persone. Ma il numero potrebbe crescere. Avete capito bene, duemila! Ovvero poco meno dei morti americani dell'11 settembre 2001.Ieri e oggi questa notizia è apparsa in alcuni giornali, spesso relegata nelle retrovie perché ogni riga e ogni spazio era occupato dai resoconti dei fatti di Parigi. Da tempo sappiamo che il valore della vita umana non è uguale ovunque e per tutti. Vi sono vite preziose, altre per cui vale la pena piangere, altre ancora che servano alle cause di qualcuno e infine altre che è meglio non vedere. In alcuni luoghi del pianeta la vita vale meno, molto meno, che zero. 
Stamane una cara amica mi ha inviato un messaggio chiedendomi perché tutti parlano dei 12 morti di Parigi e nessuno dei 2000 della Nigeria. Ho risposto con una banalità. Certo i primi appartengono alla categoria dei morti utili alla causa, mentre i secondi alla categoria di quelli che è meglio non vedere.Per quanto possiamo continuare a pensare e credere che la vita in molti luoghi del pianeta non valga nulla e continuare ad essere felici e sicuri?

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