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Il valore di Effiong

Creato il 04 settembre 2015 da Calcioromantico @CalcioRomantico

Italia-Malta è in archivio. La nazionale di Conte in quel di Firenze ha ottenuto la sua prima vittoria del 2015, ha stentato anche contro i maltesi, ma in fin dei conti va bene così, perché nel calcio moderno può capitare di peggio, come dimostra la Grecia battuta due volte dalle Isole Fær Øer nel girone di qualificazione a Euro 2016.
Certo il risultato va scritto in rosso, visto che il gol vincente è stato segnato da Graziano Pellé col braccio e in modo assolutamente volontario. Poco male anche qui, cose che succedono e che al più costano qualche turno di squalifica. Oltretutto l’attaccante in forza al Southampton ha un illustre predecessore in nazionale, Silvio Piola, che di pugno siglò il gol del 2-1 all’Arena di Milano contro l’Inghilterra il 13 maggio 1939, in una partita amichevole solo sulla carta. Poi Hall pareggiò, ma almeno l’Italia di Pozzo, campione del mondo in Francia l’anno precedente, non uscì sconfitta dal confronto con i maestri inglesi, che il Mondiale avevano volutamente disertato.

effiong
La cronaca del match, poi, non può che mettere in evidenza la prestazione dell’attaccante maltese Alfred Effiong. Fisico e gioco alla Balotelli -speriamo lo prenda come un complimento-, wikipedia ci dice che è nigeriano di origine, è arrivato a Malta nel 2005 (non specifica però come), è diventato maltese nel 2010 per matrimonio, ma in nazionale è arrivato solo nel 2015, a 30 anni e, alla seconda presenza, ha segna la prima rete, un supergol alla Lituania dai 22 metri. Nel match contro l’Italia ha fatto vedere le streghe a Buffon e ai due centrali, Chiellini e Bonucci, con quest’ultimo che l’ha trattato col dovuto rispetto e lo ha cioè buttato per terra come si fa con gli avversari più temibili.
La serata calcistica, insomma, non ha offerto uno spettacolo esaltante, ma c’è un significato diverso che proprio Effiong potrebbe aver dato all’intera giornata fiorentina del 6 settembre. Un qualcosa che chiameremmo coincidenza, se non fossimo convinti che la composizione delle squadre nazionali è indice dei mutamenti politici e sociali che attraversano le singole nazioni.

Prima di Italia-Malta c’è stato, infatti, un preludio politico, l’incontro tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il premier maltese Jospeh Muscat. Cosa affatto inusuale, dalla famosa partita di ping pong tra Cina e Stati Uniti del 1971 in poi. Sul tavolo, stavolta, la questione dei migranti, con cui l’Europa si sta confrontando duramente sin dall’inizio del 2015, e che nel gioco delle parti vede attualmente i governi di Italia e Malta sullo stesso versante. Si parla di ingressi, di flussi, di necessità di una ridistribuzione su scala europea di chi riesce a sopravvivere, si citano le immagini di morte trasmesse dai media, si fa cenno a numeri, nazioni e nazionalità come a concetti assoluti. Poi la sera un trentenne dalla pelle nera con la maglia maltese porta a spasso in alcune occasioni la difesa italiana… e almeno si può andare a letto con la certezza che il meticciato è già iniziato ed è un processo irreversibile.

federico

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