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Il “Vangelo della moglie di Gesù” è autentico

Creato il 14 aprile 2014 da Extremamente @extremamentex

Un frammento di 8 centimetri di lunghezza per 4 di altezza, scritto su entrambi i lati con un inchiostro nero ormai sbiadito. Quel piccolo lembo di papiro è al centro però di una grande controversia, perché quel testo in copto sahidico ( antica lingua dell’Egitto) e molto danneggiato parla di Gesù e di sua moglie. Ed è bastata questa sola parola per scatenare contestazioni e accuse di falsificazioni, smentite ora da approfonditi esami di laboratorio.

Il “Vangelo della moglie di Gesù” è autentico

IL COSIDDETTO "VANGELO DELLA MOGLIE DI GESÙ"

“Il Vangelo della moglie di Gesù”, come è stato chiamato dalla professoressa di Harvard Karen King – la teologa che ha presentato al mondo la scoperta nel settembre del 2012 a Roma- è autentico. Nessun falsario, in tempi recenti, lo ha creato ad arte, come molti storici sostenevano. Quel brandello è antico di almeno 1100 anni, esattamente come l’inchiostro usato per tracciare le 33 parole che lo ricoprono.

 La storia del papiro è avvolta nel mistero. Come ricostruiva già un articolo di Adriano Forgione- direttore della rivista Fenix- nel novembre di due anni fa,  un collezionista rimasto anonimo nel 2011 aveva contattato la King chiedendole di analizzarlo. L’uomo possedeva anche due missive risalenti agli anni ’80 del professor Peter Munro, docente di Egittologia dell’Università di Berlino, indirizzate a un tale Laukamp ( probabile proprietario di vari papiri) nelle quali si diceva che il professor Fecht (un altro egittologo tedesco) riteneva quel frammento la prova dello stato matrimoniale del Cristo.

 Dopo aver chiesto la consulenza di due colleghi, esperti in copto e papirologia, la docente della Divinity School dell’Università di Harvard ha iniziato la traduzione. E le sorprese non sono mancate. Quelle righe incomplete, scritte in modo poco curato e con qualche sgrammaticatura, citavano Gesù, i discepoli e Maria. Ma le frasi più significative sono queste:”Gesù disse loro: Mia moglie…” e “Io abito con lei…”.

Tra i primi ad insorgere e a bollare il papiro come un falso di età moderna, sono stati i teologi del Vaticano che hanno subito definito il testo una copia maldestra elaborata a partire da altri scritti apocrifi già noti. Per questo, i test di laboratorio sono stati lunghi e minuziosi. L’esame al radiocarbonio ha appurato che il frammento risale ad un periodo compreso tra il 659 e l’869, ma la data più probabile è il 741. Antico anche l’inchiostro, la cui composizione chimica è coerente con quella riscontrata tra il I e l’VIII secolo d.C.

Il “Vangelo della moglie di Gesù” è autentico

LA DOCENTE DI HARVARD, KAREN KING

Dunque, quella striscia manoscritta non risale, come ipotizzato inizialmente da Fecht e dalla King, al II-IV secolo d.C., ma nulla vieta che sia una copia successiva di un testo effettivamente composto in epoca paleocristiana. “Spero davvero che l’ottimo lavoro fatto dagli studiosi in laboratorio sposti il centro del dibattito dalla falsificazione al contenuto del papiro in sè”, ha commentato la teologa americana.

Tuttavia, non tutti i ricercatori sembrano accettare l’esito di questi esami. Ad esempio, Leo Depuydt, della Brown University, si è detto comunque convinto al 100 per cento che il frammento sia stato creato da un falsario, assemblando parole e frasi prese dal Vangelo di Tommaso, un testo di tradizione gnostica non incluso nel Nuovo Testamento dalla Chiesa di Roma. L’obiettivo: puntare l’attenzione sul celibato dei preti cattolici e sul sacerdozio femminile.


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