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Il veleno dell’oleandro – Simonetta Agnello Hornby

Creato il 26 agosto 2015 da Serenagobbo @SerenaGobbo

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I libri della Hornby sono sempre pieni di personaggi, faccio un po’ di fatica, all’inizio, a dare una faccia e un carattere ad ognuno. Poi la lettura prosegue, e devo dire che la caratterizzazione è molto buona, anche se romanzo dopo romanzo le ambientazioni si ripetono. Non mi riferisco solo alla Sicilia, ma anche agli strati sociali rappresentati: alta borghesia mischiata con il “popolino”.

In questo caso particolare, mi è parso che il lieto fine sia arrivato un po’ presto e in modo un po’ prevedibile.

Tutto gira attorno a delle pietre che dovrebbero essere di inestimabile valore e che fanno gola a molti parenti della zia Anna, un’anziana che si sta perdendo nella demenza, ma che non rinuncia all’amore per il tuttofare Bede, bello e bisex. By the way, negli ultimi romanzi che leggo c’è sempre qualche storia omosessuale: per raggiungere l’accettazione e la normalità, la letteratura è una delle strade. Niente contro l’omosessualità, solo che tutto questo parlarne, secondo me, è troppo. No all’omofobia, però non bisogna neanche arrivare al punto di considerare l’omosessualità al pari dell’eterosessualità: ognuno in camera sua faccia quello che vuole, ma l’eterosessualità deve restare statisticamente preponderante.

Tornando al romanzo, devo dire che il ritratto che ne esce della Sicilia non è lusinghiero. Tutti sanno, ma tacciono, non vedo, non parlo, non sento. E questo è ciò che esce da ogni opera sulla Sicilia, sia un romanzo drammatico o un giallo. Non dovevamo dire no alla mafia e agli atteggiamenti mafiosi? Ebbene, se è così, si parte dal piccolo. A proposito di senso civico: sono appena stata in vacanza a Casteldaccia, Palermo e Cefalù, e sono rimasta impressionata dalla sporcizia. A parte il fatto che mancano cestini (e qua la colpa è degli amministratori), secondo me, manca proprio la coscienza del proprio territorio: non si buttano in spiaggia (libera) bicchieri, piatti di plastica, materassini sfondati, ecc. e qua la colpa è dei cittadini, non diamo sempre contro solo ai politici! Le stesse signore che erano in albergo con me, nonostante la spiaggia privata fosse pulita, fumavano e spegnevano la cicca sulla sabbia, lasciandocela: a’ cafone!!! Ma che cazzo, a casa tua fai così??

Alessandro Gassmann ha lanciato #Romasonoio ma in sicilia bisogna lanciare un hashtag per ogni città…



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