Da sinistra: Luisa Mondo, Gian Paolo Lumi e Silvia Berni.E proprio l'intervento di quest'ultima (volto a sfatare alcuni luoghi comuni e a presentare tutti i benefici della dieta vegetariana) ha incontrato il particolare interesse del pubblico presente in sala.
Partendo dal presupposto (di cui parla anche la prestigiosa rivista scientifica internazionale "The Lancet", nell'articolo Cibo, allevamenti, energia, cambiamenti climatici e salute) che salute, tutela dell'ambiente, degli animali e una corretta ripartizione delle risorse presenti sul pianeta siano argomenti strettamente correlati, Luisa Mondo è passata ad illustrare alcuni dei punti salienti del dibattito riguardante la dieta vegetariana.
• La dieta vegetariana fornisce tutti i nutrienti necessari al benessere dell'individuo
E' quanto asserito e dimostrato dall'autorevole American Dietetic Association (ADA), che raccomanda la dieta latto-ovo-vegetariana anche alle gestanti e alle donne in allattamento.
Il Committee on Nutrition dell'American Academy aggiunge inoltre che la dieta latto-ovo-vegetariana è nutrizionalmente del tutto simile alle diete contenenti carne, ma presenta, al tempo stesso, alcuni benefici aggiunti: una minore frequenza dell'obesità e livelli di colesterolo più bassi. Lo stesso vale per una dieta vegana adeguatamente integrata.
• I vegetariani si ammalano meno di cancro
Non si tratta di leggende metropolitane diffuse da gruppi di vegetariani fondamentalisti - afferma la dottoressa Mondo - ma di ricerche scientifiche documentate e diffuse dalle più prestigiose riviste del settore. Pur facendo analisi differenziate rispetto allo stile di vita condotto (svolgimento o meno di attività fisica regolare, consumo di alcol, abitudine al fumo ecc.), è stato dimostrato che i vegetariani si ammalano meno di cancro. Il forte consumo di grassi e la scarsa assunzione di fibra sono infatti fattori fondamentali per lo sviluppo di tumori alla mammella, al colon e alla prostata. Il National Cancer Institute raccomanda l'assunzione di 20-35 g di fibra al giorno: un occidentale medio (onnivoro) ne consuma appena 15, mentre vegetariani e vegani arrivano a 30-45 g.
Il gustoso buffet vegetariano e vegano realizzato in occasione della presentazione di Cambiamenù che ti conviene.
• La dieta vegetariana aiuta a prevenire l'arteriosclerosi
I grassi saturi e idrogenati sono tra i principali responsabili della formazione della placca arteriosclerotica (che aumenta il rischio di infarti e ictus). Essi si trovano principalmente negli alimenti di origine animale (uova, latte vaccino, burro e formaggio, nell'olio e nei cuori di palma). Al contrario, cereali, legumi, noci, frutta e olii di origine vegetale sono privi di colesterolo. La già citata rivista "The Lancet" ha pubblicato i risultati di uno studio effettuato dal dottor Dean Ornish su un gruppo di pazienti portatori di placche visualizzabili angiograficamente e sottoposti a un trattamento che prevedeva una dieta vegetariana, gestione consapevole dello stress, regolare attività fisica e sospensione del fumo: i livelli di colesterolo di questi pazienti si ridussero drasticamente nel giro di un anno, con la conseguente riduzione del rischio di insorgenza dell'angina.
• Dieta vegetariana e ipertensione
L'ipertensione (che in Italia colpisce un adulto su tre) è una patologia a tutti gli effetti e, come obesità, arteriosclerosi e alcuni tipi di tumore, anch'essa può ricevere un notevole giovamento dall'assunzione di una dieta vegetariana. Molti dei fattori a rischio dell'ipertensione sono infatti riconducibili alla dieta: il sovrappeso, l'eccesivo consumo di sale negli alimenti, l'eccesso di grassi e la scarsità di fibre assunte. Una dieta a base di cibi vegetali contribuisce alla stabilizzazione dei valori della pressione arteriosa: questo grazie alla ridotta presenza di potassio, oltre che alla riduzione del peso corporeo e della viscosità ematica.
• Un fenomeno nuovo: l'antibioticoresistenza
L'uso massiccio di antibiotici negli allevamenti intensivi di animali ha fatto sì che si siano sviluppati, nel corso degli anni, ceppi di batteri resistenti a uno o più tipi di antibiotici. Questo fa sì che, qualora si diffonda (fra gli uomini o fra gli animali, senza alcuna differenza) una malattia infettiva, essa non possa essere contenuta né curata, a causa dell'inefficacia degli antibiotici.
Ogni anno, in Europa, 25.000 persone muoiono a causa di infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici: si tratta di un numero davvero molto elevato, che dovrebbe farci riflettere...
Luisa Mondo ha quindi concluso il suo intervento dando alcune indicazioni per una corretta dieta veg*:
1) non fare una semplice dieta "per sottrazione" (ovvero che miri semplicemente a eliminare la carne dal proprio menù);
2) non sostituire la carne aumentando l'assunzione di altri cibi di origine animale (latte, uova e derivati) perché, così facendo, aumenterebbe anche l'assunzione di grassi, dannosa per i motivi sopra esposti;
3) privilegiare l'assunzione di legumi (ricchi di ferro e proteine), abbinandoli nello stesso pasto ai cereali e ai cibi ad alto contenuto di vitamina C (aceto e frutta) per esaltare in questo modo l'assimibilità del ferro;
4) per i vegani sarà altresì opportuno: privilegiare l'assunzione di legumi abbinati a cibi ad alto contenuto di vitamina C, includere nella propria dieta anche semi e frutta secca (che sono ricchi di ferro e zinco) e introdurre una fonte costante di vitamina B12.
Le foto pubblicate per illustrare questo post sono dell'amica (nonché volontaria LAV) Cristina Gho.
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