appuntamento col venerdì del libro di homemademamma
Gli effetti secondari dei sogni di Delphine De Vigan
A questo breve romanzo sono giunta grazie a un regalo fattomi da una mia cara amica. e oltre al renderlo prezioso per questo motivo, è proprio il tema dell’amicizia femminile sul quale è imperniato il racconto che me l’ha reso particolarmente gradevole e coinvolgente nella sua lettura.
-c’è da dire che l’ho letto praticamente in una notte, era il periodo in cui mio marito era ricoverato d’urgenza e non sapevo dove sbattere la testa…menomale che avevo questo libro sul comodino!-
Parigi è sullo sfondo, una ragazzina di nemmeno quattordici anni si aggira alla Gare d’Austerlitz a caccia di emozioni sul viso delle persone in attesa del ritorno dei loro cari o di partenze drammatiche. in una delle sue cacce incontra una ragazza poco più grande di lei- chiaramente una senza fissa dimora con la quale attacca bottone per via di una ricerca scolastica.
perchè Lou – il nome della protagonista- ha da elaborare una relazione orale da pronunciare davanti a tutta la classe, e il tema della ricerca sono proprio i senzatetto. cosicchè allaccia uno strano rapporto con No, la ragazza col chiodo di pelle che chiede l’elemosina in stazione, un rapporto condito da birre e da chiacchierate che diventano mano a mano confessioni sussurrate. Lou scopre il mondo di No, lontano migliaia di anni luce dal suo, così apparentemente perfetto. Nella desolazione della sua vita familiare, Lou vede riflessa la sua totale mancanza di affetto genitoriale, sebbene in vita. Perciò decide di prendersi cura di No, di fare a loro modo famiglia. e per un certo periodo ci riescono anche. No entra in casa di Lou, vive con loro cerca e trova lavoro…la felicità sembra dietro l’angolo ma i problemi e lo stile di vita di No non si accordano con le idee dei genitori di Lou. le due ragazze vengono divise, un po’ per scelta un po’ per necessità. No si rifugia in casa di Lucas, il compagno di classe di Lou, ma anche questa tappa è di breve durata. perchè anche Lucas vive una situazione particolare dal punto di vista familiare. i tre non possono fare altro che piegarsi agli eventi. sebbene Lou fino alla fine tenti di recuperare l’impossibile per No, cercando di trovare insieme a lei la strada verso i verdi prati dell’Irlanda.
un romanzo che ha il sapore della denuncia e che leggi scossa da un brivido per tutto il tempo…perchè tante cose non dette spesso feriscono più delle parole urlate, tanti gesti cristallizzati in un attimo fanno più male di un solo schiaffo. dove la società perbenista vuol solo dare la parvenza di un aiuto sociale, e poi invece non alleviano le sofferenze altrui, ma anzi costruiscono sopra gabbie insostenibili.
Alla fine la speranza di Lou sta paradossalmente proprio nella fortuna di essere capitata in una storia più grande di lei. lei così infinitamente petite e pepite, preziosa e unica -come una pagliuzza d’oro appena scalfita da uno schizzo di melma scura.