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Il vento e l'Infrarosso

Da Marcoscataglini
Uno dei "limiti" maggiori dell'Infrarosso sul digitale (a meno di non modificare la fotocamera rimuovendo il filtro al niobato di sodio collocato sul sensore) è che i tempi di scatto si allungano tantissimo. Fotografare le persone o soggetti in movimento è pressoché impossibile. "Colpa" del filtro "nero" collocato davanti l'obiettivo, che ha lo scopo di bloccare le frequenze visibili della luce. Per un paesaggista come me, invece, è proprio l'allungarsi dei tempi di scatto a essere l'elemento che mi fa amare, e addirittura preferire, questa tecnica, che uso moltissimo (anche perché lavoro quasi sempre in bianco e nero: i colori vengono talmente sballati da risultare di rado gradevoli).
Il vento e l'Infrarosso
Anche con il sole, i tempi di scatto sono sempre di diversi secondi, e quando il vento soffia forte al punto da rendere mosso addirittura il lago di Bolsena, si possono ottenere risultati credo di grande interesse...
Il vento e l'Infrarosso
Non tutte le fotocamere sono sensibili alla radiazione IR, molte hanno un filtro talmente efficace da rendere impossibile realizzare immagini come quelle sopra. Purtroppo l'unico modo per scoprire se la propria fotocamera è adatta o meno all'IR è... provare, acquistando online un filtro da 720-760 nm (evitare quelli da 900 nm che sono davvero degli autentici "tappi") e collocandolo davanti l'obiettivo. In genere la visione nell'oculare si oscura, quindi occorre comporre l'inquadratura prima di mettere il filtro. Come indicazioni generiche, posso dire che le compatte sono in genere più adatte delle reflex e che tra queste ultime le migliori sono le vecchie DSLR con sensori da 6 megapixel...

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