Natale è una delle festività più coinvogenti e anche se non siamo più dei bambini, in questo periodo ci prende la voglia irresistibile di decorare la casa con quelli che sono i suoi simboli.Spesso però non abbiamo abbastanza spazio per allestire un presepe o il tradizionale abete, allora perchè lasciare inascoltata quella parte infantile che c’è in ognuno di noi? Ad un mese giusto dal natale vorrei darvi alcune idee per il terrazzo.
Se in casa non c’è spazio decoriamo l’esterno e vestiamo a festa anche le piante del nostro balcone o davanzale.In questi ultimi anni si è diffusa anche in Italia la consuetudine di decorare cancelli, recinzioni, balconi e porte di casa con allegri festoni natalizi.
È un’usanza piacevole che trasmette un senso di coinvolgimento collettivo alla festa principale dell’anno. In un certo senso è anche contagiosa: basta che cominci uno dei vicini che in poco tempo tutte le porte del condominio o le villette della strada siano decorate con rami d’abete, pigne fiocchi colorati e lucine intermittenti. Per decorare il balcone o il davanzale esterno della finestra preferiamo senz’altro le piante vive. Non si tratta di comprarle in questo periodo per poi scartarle ma di prevedere sul nostro terrazzo qualcuna di quelle piante che sono tradizionalmente collegate al Natale, o meglio, a quello che in origine era il significato di questa festività: la celebrazione del solstizio d’inverno. Si tratta di specie sempreverdi che, quindi, mostrano un aspetto vitale con i loro rami e le loro foglie verdi e spesso anche fiori o frutti vivacemente colorati, proprio quando il resto del mondo vegetale sembra morto. Sono la dimostrazione che la terra non è morta ma si sta rigenerando, preparandosi alla ripresa primaverile. Agrifoglio, pungitopo, elleboro, ginepro e corbezzolo sono le piante che non devono mancare su un terrazzo o balcone che sia allegro anche sotto la neve o nel grigiore dell’inverno cittadino. Per il significato di fertilità e abbondanza e di perenne rigenerazione della terra, attraverso il ciclo vita-morte-vita aggiungiamo anche il melograno. Le varietà nane sono adatte anche ai balconi più piccoli.Per avere anche delle vere e proprie ghirlande naturali, piantiamo anche un tamaro o una smilace oppure coloriamo i frutti del glicine.Per realizzare un balcone “festoso” però vanno bene anche tutte le altre piante,sempreverdi o spoglianti, con bacche rosse, bianche o rosa. La struttura di base deve essere data naturalmente dalle piante che vivono sul balcone. Agghindiamo i rami spogli dei cespugli con frutti secchi di alberi, pigne, nastri e tutto quello che la fantasia ci suggerisce. Gli steli di molte erbe ornamentali e quelli sfioriti delle erbacee perenni spesso sono così belli che vale la pena di non tagliarli, lasciandoli sulla pianta fino alla primavera. Diventano ancora più affascinanti quando si ricoprono di brina o sono cosparsi di gocciolino di pioggia che sembrano piccole perle. Se la brina naturale manca, possiamo sempre spruzzarli di neve artificiale.
Le piante più adatte
Possiamo scegliere I’ agrifoglio tipico, il cui nome scientifico è Ilex aquifolium, con le foglie verdi le varietà con foglie bordate di giallo o bianco come ” Agentea Marginata”.Questi arbusti crescono bene anche in vaso, purché sia abbastanza grande. Un agrifoglio alto circa 1 metro e largo 60 cm dovrebbe avere un contenitore con diametro pari almeno a larghezza della chioma. L’insieme di foglie colorate e bacche rosse è molto vivace e proprio per questo può non piacere a tutti. In questo caso meglio orientarsi verso piante meno appariscenti come il pungitopo. Produce ciuffi di fusti verdi e “foglie” dure con l’estremità pungente.II ginepro, il cui nome cientifico è Juniperus ommunis, è una profumata conifera che produce frutti azzurro-nerastri, simili a bacche. È molto resistente e non ha particolari esigenze di terreno e di clima. Ci sono anche delle varietà nane che non diventano più alte i 50-60 cm e varietà caratterizzate da un portamento trisciante, come il Junipeas communis “Prostrata”, ottime sul terrazzo per farle ricadere da un parapetto.
Il corbezzolo oltre ad essere sempreerde ha il pregio di fiorire in pieno inverno e di portare contemporaneamente anhe i frutti dell’anno precedente. S accontenta di normale terrero da giardino o di terriccio universale. L’unica avvertenza se abitiamo nelle regioni del nord, è di proteggerlo, riparandolo in un angolo più caldo oppure coprendolo con un telo di tessuto non tessuto se la temperatura scende a lungo sotto i – 5 °C. Non possono mancare i fiori candidi o sfumati di rosa dell’elleboro. Il suo nome scientifico è Helleborus niger ma è più conosciuto come “Rosa di Natale”.
Le cure per tutte
Anche se fa freddo queste piante continuano a crescere anche in inverno, quindi dobbiamo annaffiarle regolarmente. Aspettiamo però le giornate più calde, cioè quando non gela e facciamolo in tarda mattinata. L’acqua che ristagna nei sottovasi è dannosa in estate, figuriamoci quando fa freddo. Se nevica liberiamo le piante dalla neve per evitare che si spezzino i rami o si pieghino in forme strane mentre, se la quantità non è eccissiva , possiamo lasciarla intorno ai vasi per proteggerli dal gelo.
Un abbraccio forte e caloroso, vostra fiorista;