Magazine Società

Il vero gioco del demonio

Creato il 06 ottobre 2011 da Tnepd

IL VERO GIOCO DEL DEMONIO

L’Hacker, il 6/11/2011

Paura… rabbia, desideri sessuali, sensazione di deformità, bisogno di abbracci, di un cane, dolori intestinali, diarrea, smania, prurito ascellare e al petto [psicosomatico]. Un uomo viene imprigionato ingiustamente per aver urlato il suo diritto alla libertà contro uno stato dittatoriale, ed è ora imprigionato dentro una cella dove prova quelle spaventose umiliazioni.

IL VERO GIOCO DEL DEMONIO

In strada intanto l’ingiustizia subita da quell’uomo è pubblicamente contestata. 

E’ il giorno di Natale, e mentre il sangue scorre come un fiume in piena lungo le strade dell’odio, il popolo che odia il suo tiranno vuol far visita all’uomo immagine della ribellione.

HANNO DIRITTO DI PARLARE COL PRIGIONIERO 5 UOMINI!

  1. La prima visita del giorno è quella di un prete profondamente credente, contestatario della chiesa di regime, anch’egli a suo modo ribelle, che gli dice: “Ravvediti, perché Satana ti metterà alla prova ma Dio ti salverà”. Inaspettatamente, benché questa frase sia pronunciata con tutto il cuore e con tutto lo spirito dal prete, su quell’uomo ha l’effetto di un insulto, visto che “Dio” è la parola in nome della quale lo stato l’ha imprigionato ingiustamente. Tuttavia il religioso non ne ha avuto abbastanza della sua presunzione, e se ne va pregando che l’uomo si ravveda e sfugga dal male, che sta NEL NON ACCETTARE IL SUO DIO.
  2. Dopo che il prete se n’è andato a scorrazzare la sua parola per le strade, arriva lo psicologo a portar la buona novella. Costui decide di volerlo aiutare, spinto dalla sua coscienza e dai vari influssi che l’hanno determinata. Gli si mette innanzi in atteggiamento assertivo [motivante per sé e per l’altro], appare tranquillo e rilassato e sembra anche mostrare dell’interesse per ciò che dice il detenuto, tuttavia quest’ultimo continua ad avere la sensazione di essere DA SOLO, cioè che di fronte a lui ci sia solo l’involucro di un uomo. Sebbene il visitatore è tutto disposto all’ascolto e all’aiuto.
  3. Anche lo psicologo infine se ne, va, chiedendosi se la situazione è troppo grave ormai, visto che l’uomo ha voluto starsene seduto tutto il tempo sulla sua branda. Mentre va in strada nell’anonimato, mescolandosi con l’uomo medio, analizza il tipo di terapia migliore per l’uomo, e teme per lui la possibilità della necessità di farmaci.
  4. Ci sono appena 30 secondi di pausa, ed è l’ora del biologo esperto in programmazione. È un bravo scienziato che crede fermamente nell’innocenza del detenuto, imprigionarla significa violare la libertà dell’individuo e l’autonomia del pensiero umano. È indignato con le istituzioni. Crede che è compito della scienza essere al servizio della gente, soprattutto con quest’uomo che è un noto scienziato. Il biologo gli dice che ha un amico avvocato, che conosce uno che sta nella giunta, e che conosce il rettore di una università, uomini tutti a favore dello scienziato. Scriverà poi articoli “Organizzerà picchetti” e infine proporrà una nuova perizia scientifica fatta da lui stesso gratuitamente. “L’inganno deve essere mostrato al pubblico ignorante!”. Dopo un po’, mentre il detenuto se ne sta in silenzio sulla sua branda, cerca di non notare che il detenuto stesso sembra nervoso. Un po’ indispettito se ne va.

Siamo al quarto. Arriva uno del popolo! Un uomo sulla cinquantina, un appassionato di vecchia data di Vasco Rossi. Uno “della gente”. Si fa infilare in cella, lo abbraccia sebbene quello se ne sta fermo in branda, gli dice “Amico mio, come va? Noi gli faremo le scarpe, non li lasceremo stare, ci siamo tutti, sai!” e andandosene gli passa il suo vecchio mangiacassette con un vecchio album di Vasco in cui era contenuta la canzone “siamo solo noi” per farlo sentire VIVO. Va a casa convinto che stare in galera è dura, e che solo lui l’ha capito.

Il poveretto comincia ad agitarsi per la stanza, imprecando per la rabbia e la disperazione. A quel punto arriva IL DEMONIO!

IL DEMONIO

Il demonio è il grande affabulatore, ti convince con le chiacchiere, ti pone dei ragionevoli dubbi, ti mette contro altri uomini, è lui che crea false squadre fomentando stupide idee. Vuole dominare il mondo e tutto ciò che dice è un inganno.Sì… è arrivato Satana, che naturalmente entra dalla porta come tutti gli altri, ma appena arrivato si lancia in un monologo degno di lui:

“Beh… ti voglio dare una piccola informazione confidenziale a proposito di Dio, caro amico. Lui da all’uomo, gli istinti. Ti concede questo straordinario dono e poi che fa? Te lo giuro che lo fa, per il suo puro divertimento… 
Ti dice: Guarda… Ma non toccare. Tocca… Ma non gustare. Gusta… Ma non inghiottire.
E mentre tu saltelli da un piede all’altro, Lui che cosa FA? Se ne sta lì, a sbellicarsi dalle matte risate!
Devi sapere che a Dio piace guardare… Perché è un moralista! E’ un gran sadico!… Io invece sto qui col naso ben ficcato nella terra, e ci sto fin dall’inizio dei tempi. Ho coltivato ogni sensazione che l’uomo è stato creato per provare!

A me interessava quello che l’uomo desiderava, e non l’ho mai giudicato! E sai perché? Perché io non l’ho mai rifiutato, nonostante la sua maledetta imperfezione. Io sono un fanatico dell’uomo!… Sono all’apice… E’ il mio tempo questo… E’ il NOSTRO tempo…

E tu lo sai perché sei qui? Per colpa di Dio ovviamente, del Dio che ti hanno fatto credere che decide tutto! Ha deciso lui forse la tua diarrea? Tu sei qui perché ti sei fatto fregare dalle loro idee prepotenti e superstiziose sulla giustizia, loro la predicano agli altri ma non la applicano! Ma vedrai, vedrai, vedrai come, quando uscirai da qui, col mio aiuto potrai fare loro quel che loro hanno fatto a te! E anche qualcosina in più”.

L’uomo imprigionato si alza dal letto e ruggendo si scaglia contro il diavolo, lo prende a calci in culo e tenendolo per le orecchie con testa schiacciata sulla parete della cella, gli bisbiglia a un orecchio “Ma cosa credi di fare? Mi vuoi vendere anche tu le tue idiozie! Da te mi aspettavo di più… Credi di ossessionarmi, come hanno fatto tutti loro? È la quinta volta che entri!?”

E il diavolo se ne va scomparendo in una nuvola di fumo nero.

Ma succede allora…

E’ ancora presto, ma la notte sta già scendendo… È ormai quasi finita l’ora delle visite, quando d’un tratto, inaspettatamente, entra un uomo.

Costui non dice nulla. Si fa aprire la cella. Si stende sulla branda del prigioniero, che ancora agitato dalla collutazione col demonio, va avanti e indietro per la stanza.

Il nuovo venuto guarda il soffitto e le mura attorno, sempre disteso sulla branda. E’ come se stesse ‘ascoltando le cose’.

Dopo qualche minuto – nel frattempo il prigioniero si è calmato, più che altro instupidito da quel comportamento – il nuovo venuto scende le gambe lasciandole penzolare dal materasso e rimane seduto, a guardarsi intorno, ora è come se ascoltasse il proprio corpo.

Poi, si alza, ordina all’uomo di spogliarsi e guarda la sua eruzione cutanea, lo aiuta personalmente a rivestirsi e gli osserva gli occhi cerchiati.

E’ allora che comincia a percepire lo stupore del prigioniero, ma anche la paura, anzi il terrore verso ogni altro essere umano. Un po’ come un animale ferito, è pronto a difendersi. Forse, è molto probabile, l’uomo è in prigione non per amore della propria libertà, ma perché era già un animale ferito. Ed è stato il suo dolore, non la sua libertà, a farne un eroe. Percepisce perfino che quest’uomo ha paura di essere ingannato, e che crede che nessuno al mondo lo aiuterà.

“Non averne” gli dice allora d’un tratto lo sconosciuto personaggio, come se stesse leggendo DENTRO la mente del prigioniero.
“Ora non più” risponde il prigioniero che improvvisamente si illumina e gli dice “Avevo solo voglia di sentire che lo Spirito era qua dentro questa cella… e ancora vicino a me, grazie per averlo portato con me.”

L’uomo se ne va, lasciando il prigioniero col cuore ricolmo d’amore.

Non vi è modo per dare una definizione dell’ultimo uomo che è passato nella stanza, forse era solo qualcosa che è dentro l’uomo, e non nelle sue parole. Forse è tutto ciò che gli altri, con nomi diversi cercavano di dargli…

L’Hacker, il 6/11/2011

*(Brani tratti dal monologo finale di Al Pacino ne “L’avvocato del Diavolo” http://www.atuttascuola.it/tesine/files/diavolo6.htm)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :