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Il vero obiettivo di Cristoforo Colombo? Liberare il Santo Sepolcro

Creato il 01 novembre 2011 da Uccronline

Il vero obiettivo di Cristoforo Colombo? Liberare il Santo SepolcroItaliano, perché nacque a Genova, ma anche spagnolo, di adozione. Grazie alla regina Isabella, infatti, Cristoforo Colombo poté portare a termine una delle missioni più grandi della storia. «Impresa originata per un errore di calcolo. Ma un errore decisamente fortuito, che cambiò non solo i confini materiali, ma anche quelli mentali delle persone» spiega Marco Meschini, storico medievista membro della “Society for the Study of the Crusades and the Latin East (SSCLE)” e collaboratore con tanti istituti di ricerca, tra cui il CNR.

Intervistato da ilsussidiario.it in merito all’anniversario della scoperta dell’America (12 ottobre) egli parla di alcune particolarità inerenti il viaggio di Colombo. A precisa domanda, Meschini affronta anche del tentato impedimento del viaggio di Colombo da parte della Chiesa per ragioni teologiche: «tutti all’epoca sapevano che la Terra era sferica. I maggiori scienziati, inoltre, non potevano che essere uomini di Chiesa: nelle università, tenute a battesimo da Papi e sovrani cattolici, i professori prendevano gli ordini minori, erano chierici. La Chiesa, quindi era assolutamente considerata come la scienza maggiormente all’avanguardia». Poi continua: «La commissione di saggi voluta dai regnanti spagnoli contestò il viaggio per ragioni puramente tecniche. Non pensava fosse fattibile. E, in fondo, aveva ragione. Tra gli errori compiuti, Colombo utilizzò anche un’unità di misura sbagliata».

Infine lo storico ricorda che nel suo diario, Colombo -persona profondamente religiosa-, «sognava uno scambio di ricchezza tra Oriente e Occidente tale da permettere di ottenere le risorse per riconquistare il Santo Sepolcro. Fu un obiettivo spesso nascosto, non sempre esplicito, ma pur sempre presente nel profondo del proprio animo. In un certo senso, Colombo fu un crociato molto atipico».

Antonio Ballarònoicattolici.altervista.org


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