L’appuntamento
Allora, Figliolo dice che con i soldi che ha guadagnato al super vuole andare quattro giorni all’estero con i suoi amici.Bon.
I suoi amici vanno su *famosogruppointernazionalediscontivari* e bloccano la possibilità di andare a Barcellona, Praga, Berlino.
Poi scartano Berlino perché troppo cara.
Poi scartano Praga perché non ho capito bene.
Rimane Barcellona.
Loro scelgono Amsterdam.
Anche qui non ho capito bene.
Figliolo dice che rinuncia.
Non gli piace Amsterdam?
Noooo. Il fatto è che nella sua vita Figliolo è andato all’estero una volta sola. Indovinate dove?
Ecco.
Poi Figliolo scopre che centocinquanta eurini dell’acconto rischiano di volatilizzarsi.
Che fa?
Decide di andare ad Amsterdam.
Per non sprecare il viaggio, scrive a herr Professor di Conservatorio per dire che dal/al è lì e chiede di poter visitare l’ambito loco. Herr Professor dice: sì, come no, vai in Conservatorio (da solo) e chiedi appuntamento per visitare il Conservatorio (da solo).
Figliolo, appena arrivato, abbandona i compagni di viaggio per un po’ ed esegue. Va (da solo), chiede (da solo), vuole appuntamento (da solo).
Gli danno gentilmente l’appuntamento.
Tra due settimane.
Ora, va bene l’organizzazione, va bene non intasare l’ambito loco con le torme di studenti stranieri che arrivano per visitarlo (seeee), ma… tra due settimane?
Con questo post partecipo ancora al #noncelapossofare , mi sembra ovvio…