Il viaggio di Erdoğan e la primavera araba

Sono stati resi noti i dettagli del viaggio che il premier Erdoğan – accompagnato da alcuni ministri – compierà la prossima settimana nei paesi della “primavera araba”. Prima tappa l’Egitto, dal 12 al 14 settembre al Cairo: dove firmerà il trattato istitutivo dell’Alto consiglio di cooperazione strategica tra i due paesi e un’altra serie di accordi soprattutto di natura commerciali; dove terrà un discorso al vertice dei ministri degli esteri della Lega araba (e immagino che parlerà soprattutto dello stato di Palestina); dove incontrerà rappresentanti dei partiti e uomini d’affari turchi. Seconda tappa la Tunisia, il 14 settembre: per incontri ai massimi livelli; e quella conclusiva il giorno dopo in Libia: per fare della Turchia il paese determinante nella ricostruzione. Andrà anche a Gaza? Ci vorrà qualche giorno per scoprirlo: e magari nel frattempo spera che Israele possa cercare un riavvicinamento. Ma il messaggio è comunque eloquente: la Turchia vuole rimodellare – con determinazione, senza perder troppo tempo – gli stati della sponda Sud del Mediterraneo a sua immagine e somiglianza: con formule politiche inclusive, solidarietà islamica, investimenti sonanti