Ascoltare Niccolò Fabi suonare dal vivo è sempre un’esperienza. È un viaggio nell’anima, un’indagine tra le spire del ricordo, una fuga da se stessi alla ricerca di se stessi. Perché questo è quello che fa Niccolò: scappa per trovarsi, se ne va per tornare, vaga verso l’indefinito per trovare un punto fermo. Ancora non l’ha trovato evidentemente, ed è per questo che continua a cantare del suo vagare e questo ci va bene.
Quando ad accompagnarlo nel racconto dei suoi viaggi interiori ci sono raminghi come Roberto Angelini e Pier Cortese la partecipazione al suo racconto si fa ancora più intensa. Al teatro Durastante di Monte San Giusto stasera qualcuno ne ha avuto prova e ne ha tratto beneficio. Un breve viaggio (quello più lungo a San Benedetto del Tronto il 30 gennaio prossimo) tra le pieghe di quell’anima bella che Niccolò porta in giro per il mondo e che, per mestiere e per vocazione, ogni tanto condivide con i suoi. Un privilegio appartenere ai suoi, anche se per una sera.
Elogi all’organizzazione, all’Associazione Commercianti di Monte San Giusto e a tutta la città che sta dando prova ultimamente di grande spirito di comunità, inventiva, fantasia, voglia di fare e buone idee.
Luca Craia