Il Villaggio Olimpico di Londra resta un’area off-limits, accessibile soltanto ai 17.000 attesi tra atleti, allenatori e staff tecnico. Ma viene concesso ai giornali di entrarci per qualche minuto e le prime fotografie dilagano sul web: palazzine verticali con geometrie quasi assenti, il colori grigi rendono l’ambiente cupo e pare addirittura che i letti siano corti e stretti, “un mortorio” lo definiscono Pennetta e Schiavone appena arrivate. Ma come sempre si tende ad esagerare, l’atmosfera è unica grazie alla presenza di 204 nazioni che mostrano i loro colori e i loro volti; la mensa coi sapori di tutto il mondo resta un punto di incontro dove culture e popoli miscelano le loro emozioni, i loro pianti, le vittorie e le sconfitte. Sul muro della Piazza Centrale c’è una scritta “Lottare, cercare, trovare e non cedere”, tratta dalla poesia Ulysses, di Alfred Tennyson; il “centro” è una palazzina rotonda, un punto di informazione ma anche il centro religioso per musulmani, ebrei, induisti, buddisti e cristiani: cinque stanze per cinque culti.
Venerdì la Cerimonia d’apertura, in diretta mondiale su Rai, Sky , Youtube: ma saranno i milioni di tweet e post su facebook i veri Media dell’Olimpiade, un segnale di cambiamento e il passaggio ad un mondo ormai 2.0.
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