Certo, in principio fu Andy Warhol, e forse lo è ancora e lo sarà per tanto altro tempo, ma la rivisitazione dell’icona mito (o la sua rilettura) fatta da Shepard Fairey, autore del famoso manifesto Hope della campagna presidenziale di Obama ha fatto breccia, superando ogni barriera, diventando vessillo, positivo o negativo, nelle mani della massa e strumento di comunicazione della stessa.
Da quando è comparso non ha mai smesso di essere reinterpretato, di riapparire nei contesti e angoli del mondo più diversi, in quello che forse è uno dei più grandi esempi di viralità della storia.
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