Riceviamo e pubblichiamo un’analisi Demopolis del dopo voto con annessi grafici.
Le scelte degli indecisi e la crescita esponenziale del Movimento 5 stelle, in coincidenza con lo tsunami tour di Grillo, si sono rivelati determinanti per l’esito del voto delle elezioni politiche del 24 e del 25 febbraio. Una quota molto significativa di elettori ha compiuto una scelta definitiva soltanto negli ultimi giorni: se il 52% aveva preso una decisione molto tempo prima ed il 23% nell’ultimo mese, un quarto degli elettori ammette di aver scelto definitivamente una lista soltanto negli ultimi quindici giorni: un segmento che ancora una volta si è rivelato determinante per il risultato delle urne. Sono alcuni dei dati che emergono dall’analisi post elettorale sul voto degli italiani realizzata dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis.
“Per il 34% degli elettori che hanno compiuto una scelta negli ultimi giorni – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – il più convincente in campagna elettorale è stato Beppe Grillo, seguito da Silvio Berlusconi, indicato da quasi un elettore su cinque. Più distanziato il segretario del PD Pier Luigi Bersani. La valutazione più negativa tocca però l’attuale premier Mario Monti che sembra aver sbagliato il taglio della sua campagna elettorale, differenziandosi da un profilo istituzionale che gli italiani avevano a lungo apprezzato”.
L’analisi del Barometro Politico Demopolis conferma un crollo dei consensi per entrambi i maggiori partiti rispetto al 2008. Il Partito Democratico perde quasi tre milioni e mezzo di elettori. Più consistente, nonostante il recupero delle ultime settimane, la riduzione del consenso per il PDL, che ottiene oltre sei milioni di voti in meno: un saldo negativo del 46% rispetto al 2008.
Ad attrarre più di ogni altro i voti in uscita dai due principali partiti, ma anche da altre liste, è il Movimento 5 Stelle: dei suoi 8 milioni e 700 mila elettori, 32 su 100 avevano votato nel 2008 per il PDL; 23 su 100 avevano scelto il PD. Il 12% aveva optato per la Lega di Bossi, l’11% per l’IdV di Di Pietro. 13 su 100 non si erano recati alle urne.
In dati assoluti, tra gli attuali elettori di Grillo – secondo l’analisi dell’Istituto Demopolis – 2 milioni avevano scelto nel 2008 il PD, 2 milioni e 800 mila avevano votato il PDL di Berlusconi.
“È un voto del tutto trasversale – sostiene il direttore di Demopolis Pietro Vento – che intercetta in pieno il malessere degli italiani. La conferma arriva dalle motivazioni che hanno inciso sul voto degli italiani: il 42%, la maggioranza relativa dei cittadini, dichiara di aver scelto pensando soprattutto all’esigenza di un radicale rinnovamento della classe politica. Il 31% ha deciso auspicando un cambio di rotta nelle politiche economiche, fiscali e per il lavoro. Meno di uno su quattro sulla base dell’apprezzamento per il candidato Premier o leader della coalizione. Anche il “Porcellum” ha pesato: appena un elettore su dieci, non potendo esprimere una preferenza, ha deciso il proprio voto sulla base dei candidati alla Camera ed al Senato delle varie liste a livello locale”.
Metodologia ed approfondimenti su: www.demopolis.it