Il voyeur della natura

Creato il 31 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Sotto la neve la veduta incapsulata nella goccia di vetro o architettonico cristallo, uno schietto monolocale o camera a ore, pret-à-porter ma non usa e getta, delizierà il viaggiatore immobile tra le pulsazioni della relazione variabile tra spazialità e prospettiva. Cambia il clima intorno, muta la percezione come di sé. L’abitacolo ti porge all’interno del bosco privilegiandoti di una separatezza chissà quanto meritata dal genere umano. Una solitudine tutelata spinta al centro di un ambiente che non si aspetta inquilini così trasparenti. Il voyeur della natura viene allo scoperto. Uscito da lunga pezza dallo stato di natura e provvisoriamente anche dall’ambiente sociale che forse nemmeno lo soddisfa né gli è del tutto appropriato, l’individuo ritorna a visitare il proprio primigenio habitat, addomesticato, domato, imprigionato, ridotto allo stato di adornamento, e lo fa da spia, osservatore non partecipe né autorizzato, sì, il clandestino è lui, l’uomo civile,

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