Il vuoto delle giornate, arriva così,…all’improvviso. Ti riempi di sensazioni, pensieri e riflessioni compiendo azioni del tutto naturali, e che non hanno nulla di speciale, se non quello di regalare gioia a tanti oltre che a te stesso. I riflettori sul 7° campo estivo dell’UNITALSI, si sono spenti ieri sera, con una serata indimenticabile, che sembrava non volesse volgere al termine, per quanta allegria e felicità vi era nell’aria di quel piazzale antistante l’oratorio. Un susseguirsi di gag e di risate, nel mentre si consumava un buffet comunitario, con attorno gli occhi lucidi nel pensare all’indomani quando tutto sarebbe terminato.
Il vuoto questi amici speciali, lo lasciano a noi, andando via, non trovando più in quel posto i loro sorrisi, e la loro felicità di 5 giorni intensi. La gioia più grande da cui sono stato invaso, è quella di aver visto tanti ragazzi delle nostre associazioni, “piantare le tende” lì , abbandonando letteralmente casa non andando neppure solo per dormire. Erano così affiatati in quel loro “servizio” che mai, dico mai, si è sentita dalle loro bocche la parola STANCHEZZA.
Madre Teresa di Calcutta diceva: “Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice” e loro hanno applicato alla regola questo insegnamento, si inventavano di tutto pur di strappare un sorriso. Per molti è stata la prima esperienza di “animatore” in quelle circostanze, ed hanno saputo conquistare in breve tempo la simpatia e la fiducia degli amici in carrozzina. Vi era un’intesa perfetta, ma neanche il tempo di affezionarsi, che era già tutto finito. Vi sono cose che ti fanno capire certe “priorità”, ma soprattutto mettono alla prova la propria emotività ed il lato meno conosciuto del carattere. Io ero appunto uno di quelli che “preferivano” altro, ma incosapevolmente l’amore per la fotografia, mi ha fatto conoscere un mondo diverso da quello che i mie occhi abitualente vedevano. Attraverso il mirino notavo alcuni particolari che mi spingevano a fermare quegli attimi e che mi permettevano di riflettere dopo, a distanza di tempo. E cosi pian piano, in punta di piedi sono entrato affiancando le attività dell’UNITALSI , con discrezione ho trovato tanto amore nel dare e tanta volonta di mettersi a disposizione del prossimo, capendo senza eccessivi sforzi quanto sia importante questo arricchimento dell’anima. Ci ho messo forse troppo tempo per accorgermene , ma dopo essere stato con loro in più occasioni, quest’anno ho osservato un campo diverso, e forse proprio perchè vi era quella carenza di forze volontarie, ma amici in più a cui dare, che mi ha attanagliato al loro divertimento.
Io a dire il vero ho fatto ben poco rispetto agli altri, presenti 24h su 24h, ma ho voluto a modo mio trasmettere agli altri quello che è il bello della solidarietà e dell’amicizia. L’ho fatto come meglio so fare, attraverso le immagini che puntualmente mettevo on line, e per far questo, non esitavo a chiudere bottega e correre da loro che ormai sapevano sarei arrivato prima o poi.
Alla loro partenza, non ho fatto in tempo a presenziare, ma forse è stato meglio così. Non avrei resistito alla commozione nel vedere la loro e nostra tristezza, mentre il pulmino navetta si allontanava. Preferisco quell’arrivederci dell’ultima sera e sapere che sono andati a dormire gioendo per tutto quello che hanno ricevuto. Però so già che quei sorrisi speciali, quegli occhi che cercano altri e quella simpatia immensa già mancano a tutti noi.
Alla prossima !!!! …Io sicuramente ci sarò