Magazine Ecologia e Ambiente
Qui di seguito la traduzione dell'articolo Is Wi-Fi killing trees Dutch study shows leaves dying exposure Wi-Fi radiation scritto da Niall Firth e pubblicato il 25 novembre 2010 sull'edizione on line del quotidiano britannico daily mail.
Il wi-fi sta uccidendo i nostri alberi? Studio olandese mostra foglie che muoiono dopo l'esposizione alla radiazione dei wi-fi
Come se i nostri magnifici alberi non avessero abbastanza problemi, adesso sono minacciati dalle nostre e-mail.
Quando non sono assaliti da qualche parassita o da qualche falena straniera, c’è spesso un funzionario comunale che cerca una scusa per abbatterli.
Adesso dei ricercatori affermano che la radiazione emessa dalle stazioni Wi-Fi che permettono le nostre sempre più intense comunicazioni on line potrebbe essere il loro ultimo nemico.
In Olanda dei ricercatori hanno mostrato che gli alberi che erano stati piantati in prossimità di un router wireless [l'apparecchio che emana il segnale -N.d.T.] mostravano corteccia danneggiata e foglie morenti.
Lo studio allarmante farà sorgere la paura che la radiazione del Wi-Fi possa avere un effetto anche sul corpo umano e porterà ulteriore peso agli argomenti di genitori e professori che hanno portato avanti una campagna per fermare l’installazione di routers wireless nelle scuole.
La città di Alphen aan den Rijn, nell’ovest del paese, ha commissionato lo studio cinque anni fa dopo che alcuni funzionari avevano trovato delle inspiegabili anomalie negli alberi, anomalie che loro non credevano fossero state causate da alcuna infezione conosciuta.
I ricercatori hanno preso 20 alberi di frassino e li hanno esposti a differenti tipi di radiazione per tre mesi.
Gli alberi sono stati esposti a sei fonti differenti di radiazione con frequenze che variano da 2412 a 2472 MHz e con intensità di 100 mW ad una distanza di circa 20 pollici [ovvero circa 76 cm – N.d.T.].
Gli alberi piazzati più vicini all’emissione di frequenze da Wi-Fi hanno sviluppato una patina lucida di color plumbeo sulle proprie foglie che è stata causata dalla morte dell’epidermide superiore ed inferiore.
Lo studio ha mostrato che tutto ciò a volte portava alla morte di alcune parti delle foglie.I ricercatori hanno scoperto anche che la radiazione da Wi-Fi potrebbe rallentare la crescita delle pannocchie di mais.
Lo studio ha rilevato che in Olanda circa il 70 per cento di tutti gli alberi nelle aree urbane mostrano gli stessi sintomi, a dispetto di una percentuale di solo il 10% di cinque anni fa. Gli alberi in aree densamente ricoperte di alberi non ne sono affetti.
Gli scienziati che hanno curato questa ricerca, che non è stata ancora pubblicata, hanno detto che c'è bisogno di ulteriori studi said perché si possa verificare se sia da addossare al Wi-Fi la colpa per le cattive condizioni degli alberi [e qui dopo la parte di denuncia inizia la sequela di commenti di chi cerca di tranquillizzare i propri concittadini e di far loro dimenticare il principio di precauzione -N.d.T.].
E l'agenzia olandese per la salute ha rilasciato un comunicato in cui si legge che: ‘I ricercatori dell'Università di Wageningen indicano che questi sono risultati iniziali e che essi non sono stati confermati da controlli ripetuti.
Essi avvertono fortemente che non si possono trarre conclusioni radicali da questi risultati. Basandoci sull'informazione disponibile per adesso non si può concludere che i segnali dei Wi-Fi arrechino danni agli alberi o ad altre piante.’
Altri scienziati hanno espresso scetticismo di fronte ai risultati preliminari di questo studio .
Il dottor Michael Clark, dell'Agenzia di Protezione della Salute ha detto: 'Questo lavoro non è stato ancora pubblicato nei giornali scientifici e quindi non abbiamo alcun dettaglio sullo studio.
Dobbiamo quindi trattare queste affermazioni con un po' di scetticismo e poi la HPA [Health Protection Agency, ovvero Agenzia di Protezione della Salute - N.d.T.] si occupa soltanto della salute pubblica [e non di quella delle piante, immaginiamo che voglia dire - N.d.T.].
Tuttavia possiamo notare che l'anno scorso ci sono state affermazioni sui mass media e sui siti web riguardo al fatto che i segnali dei Wi-Fi e dei cellulari stessero danneggiando le colonie delle api.
Studi scientifici pubblicati hanno mostrato che infezioni fungine e virali sono le più probabili cause del declino delle colonie [forse ci si scorda dei pesticidi e delle scie chimiche, ed in ogni caso studi che mostrano quali siano le cause più probabili non sono studi che escludono la concausa delle emissioni elettromagnetiche, per cui il ragionamento non è molto solido - N.d.T.].
Marvin Ziskin, un professore di radiologia e di fisica medica alla Temple University negli Sati Uniti ha affermato: 'Cose come questa ci sono state già da un po' di tempo time ... non c'è niente di nuovo sulle emissioni del Wi-Fi. Scientificamente non ci sono prove che dimostrino che tali segnali siano qualcosa di cui preoccuparsi.’
Questo studio sarà il soggetto di una conferenza che si svolgerà in Olanda a Febbraio dell'anno prossimo.
Nel 2007 un documentario della BBC Panorama ha scoperto che i livilli di radiazione da wi-fi in una scuola erano fino a tre volte maggiori di quelli della radiazione delle antenne per i cellulari.
I valori erano 600 volte al di sotto dei limiti di sicurezza stabiliti dal governo, ma hanno causato una furiosa discussione sull'installazione di network Wi-Fi nelle scuole.
Il presidente dell'Agenzia di Protezione della Salute ha chiesto un riesame della questione dei Wi-Fi in aree pubbliche sull'onda di tale programma [il documentario della BBC - N.d.T.]. Un rapporto sui risultati si aspetta per il prossimo anno.
Leggi l'articolo sui danni del wi-fi e dei cellulari e tutti quelli correlati in fondo ad esso:
La cittadina di Hérouville-Saint-Clair ha abolito il wi-fi nelle scuole e posto dei limiti alle emissioni delle antenne di wi-fi e telefonia mobile
Informati su cosa dice chi nega il pericolo delle radiazioni:
C'è chi nega i pericoli del wi-fi, dei cellulari e delle antenne, ma invece di addurre argomentazioni usa screditare la parte avversa
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