Riassunto delle puntate precedenti: Il Davide Videoludico s'è impelagato in una questione di ordine paramilitare all'apparenza assai intricata. In tale contesto, ogni volta che il nostro eroe sembra avere l'opportunità di poter carpire qualche nozione di vitale importanza dall'informatore di turno, questo muore di punto in bianco in circostanze misteriose...
Qualcuno sta stringendo il cerchio attorno al "nerd", complottando alle sue spalle e cercando di fargli la pelle oppure, molto più semplicemente, il Davide Videoludico porta terribilmente sfiga a chi ha la sfortuna di avere a che fare con lui?
Il Videoludico si sporse cautamente, utilizzando il cubicolo del negozio di fiori come copertura. Poco oltre l'ingrasso del camposanto, un ometto informe completamente vestito di nero gli faceva insistentemente cenno di avvicinarsi, mentre nel contempo sembrava guardarsi attorno con aria circospetta. L'aspetto del tizio era tutt'altro che rassicurante. Capelli corvini, impomatati e con un taglio decisamente fuori moda. Ovale del viso pallidissimo e due profonde occhiaie nere a cerchiargli entrambi gli occhi. In una mano stringeva un badile, mentre con l'altra sorreggeva quella che sembrava a tutti gli effetti un'urna cineraria di bronzo dorato...
"Hey, tu. Vieni qui!".
Il Davide ebbe un sussulto quando credette di riconoscere nell'uomo il suo "manager" di "wrestling" preferito. "Paul!", urlò a squarciagola il Davide, uscendo dal suo nascondiglio. "Ma non eri recentemente passato a miglior vita!?". "Maledizione! Faccia silenzio e mi raggiunga in fretta!", gli rispose stizzito l'uomo in nero.
Il Davide trotterellò sorridendo incontro al becchino e lo abbracciò con trasporto. «Ah! Che piacere vederti in piena salute, Paul! Non hai idea di quanto sia felice di averti incontrarto di persona. Piuttosto, come mai i "media" sportivi ti spacciano per un defunto?», domandò il "nerd" all'ometto vestito di nero.
"È una copertura.", sussurrò l'uomo. «Lo "S.C.R.O.T.O." mi ha recentemente ingaggiato come agente di collegamento. In tal senso, era necessario che io sparissi dalla circolazione ed i servizi segreti hanno inscenato la mia morte per permettermi di ricoprire il mio ruolo operativo nel migliore dei modi.», spiegò il becchino, affidando al Davide Videoludico l'urna cineraria che recava con sé. "La mia missione è consegnarle questa.", gli disse l'uomo, esibendosi in un sorriso raccapricciante.
Il Davide prese l'oggetto e ringraziò Paul Bearer, dicendogli: "Mi può dire qualcosa in più, sulla mia missione, che non ci sto capendoci nulla?".
Paul annuì: "Purtroppo le mie conoscenze in materia sono decisamente limitate, ma ti dirò volentieri il poco che so accompagnandoti fuori da questo cimitero.". Così dicendo, Bearer si incamminò verso l'ingresso del camposanto, affiancato dal "nerd" che lo ascoltava con trepidazione.
"Vedi, ragazzo mio, devi sapere che uuuAAARRRGGGHHH!!!".
"Uuuaaarrrggghhh?!", domandò con curiosità il "nerd", voltandosi repentinamente verso il suo interlocutore. Paul era sparito. Al suo posto, una lapide recitava: «William Alvin "Bill" Moody. 10 Aprile 1954 - 5 Marzo 2013.».
"Accidenti! Se questa è l'efficienza dei servizi segreti, speriamo che nessuno decida di utilizzare me come copertura...", commentò il Davide, allontanandosi con circospezione dalla sepoltura.
Uscito dal cimitero, il Videoludico aprì con cautela l'urna cineraria che gli aveva consegnato Paul Bearer.
Urna, urna...
Al suo interno, una logora pergamena arrotolata recitava: "Recati al Castello Dell'Imperatrice Del Fantastico e poni fine alla tirannia di colei che ti osteggia. Tu sei l'ultimo baluardo posto tra di lei ed il dominio mondiale perpetrato attraverso la dittatura letteraria. Solo tu puoi sconfiggerla. Sei la nostra ultima speranza!".
Il Davide Videoludico, che del messaggio aveva capito solamente la parola "castello" e la citazione di "Guerre Stellari", pensò di mollare tutto e di dedicarsi anima e corpo al suo progetto di resuscitare la "LucasArt" attraverso le arti magiche che aveva segretamente carpito alla maga voodoo di Mojo quando, sollevando la testa, inaspettatamente notò un cartello indicatore marrone degli itinerari culturali; la qual cosa gli diede speranza... "Salita al Castello Dell'Imperatrice Del Fantastico.", affermava perentoriamente la freccia indicatrice.
Il Davide, che oramai non si meravigliava più di nulla (soprattutto degli elementi paesaggistici che comparivano quasi magicamente proprio nei dintorni di casa sua...), si limitò a seguire l'indicazione con un'indifferente alzata di spalle...
Dopo un paio di ore di marcia attraverso l'aperta campagna, il Videoludico si trovò davanti ad una magione tutt'altro che maestosa...
Il Castello Dell'Imperatrice Del Fantastico.
Il castello era in tutto e per tutto affine alle attrazioni gonfiabili dei parchi di divetrimento. Sulla sommità del "portone d'ingresso" del "maniero", un'iscrizione vergata con un "lettering" molto poco leggibile recitava: "La Sciuala Dei Sagni" (o forse "Lo Scivolo Dei Sogni". A saperlo...).
Il Davide entrò baldanzoso nell'edificio e si ritrovò quasi immediatamente a tu per tu con una donna bionda dagli occhi di ghiaccio, con un'espressione cattiva dipinta sul volto arcigno e scavato...
La temibile strega britannica nota tra i mortali come J. K. Rowling!!!
La donna si ingobbi alla vista del Davide Videoludico e, scrutandolo malignamente di sottecchi, gli ringhiò contro: «Spudorata creatura! Come osi presentarti al cospetto di "Colei Che Elimina Tutti Senza Ritegno Ne Rimorso"? Come hai fatto a mettere un piede davanti all'altro arrivando fin qui senza morire lungo la strada, visto e considerato che le tue spoglie mortali dovevano già essersi calcinate da decenni, ormai? Nemesis, Gatsu e decine di altri autori estemporanei hanno ceduto alle mie lusinghe, portando alla morte i simulacri ai quali avevano impudentemente dato vita senza il mio consenso... Eppure tu ancora adesso respiri! Respiri e, non pago di questo affronto, ti presenti vivo e vegeto dinnanzi a me, nonostante io abbia costellato la tua inutile esistenza di trappole mortali? Vile creatura escrementizia! Coprofago!!! Proverai sulla tua pelle cosa significa sfidare l'ira di Joanne Kathleen Rowling!!!».
Così dicendo, l'invasata scrittrice cavò dalla borsetta che portava appesa ad un braccio un piccolo "block notes" e, con una penna a sfera, iniziò a scriverci freneticamente sopra.
"Che... Che cosa sta facendo?", domandò preoccupato il Davide Videoludico, muovendo qualche timido passo in direzione della Rowling.
«Sto architettando la tua morte, redigendola in bella calligrafia sul mio personalissimo "Death Note", che domande!!!», spiegò la scrittrice britannica allo sventurato Davide Videoludico.
Lo schema tradizionale dei romanzi della Rowling...
Il "nerd", che ormai era a pochi passi dall'autrice, assistette impotente alla conclusione della stesura del suo epitaffio. "PUNTO!", esclamò trionfante la scrittrice, vergando un categorico segno d'interpunzione sul libro nero che stringeva in mano. Quindi, piegando la testa di lato, salutò ironicamente il Davide, aspettando di vederlo morire tra atroci sofferenze da un momento all'altro...
...Ma non successe niente di tutto questo.
Il Davide continuava a fissarla imperturbabile, con la sua consueta aria inebetita, posando alternativamente lo sguardo ora sul "Death Note", ora sulla scollatura della Rowling. Turbata dall'esistenza in vita del "nerd" e dalla sua sfrontatezza, la scrittrice imprecò furiosamente contro il Davide, provando e riprovando ad includerlo nella lista dei defunti contenuta nel suo "libro nero della morte"...
"Ma perché non muori?!?!?!", gli urlò infine contro, trasfigurata da un odio viscerale. Per tutta risposta, il Videoludico le vibrò un poderoso "uppercut" destro caricato ("Start" + "Stella". Una tecnica che aveva appreso in gioventù, giocando a "Punch Out!"...) che la sollevò violentemente da terra scaraventandola ad un paio di metri di distanza, presumibilmente priva di vita...
"Perché io sono analfabeta!!!", le rispose esultante il Davide Videoludico.
Fine.