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Ilva: “Dopo la tromba d’aria le gru sono ancora a rischio”

Creato il 19 dicembre 2012 da Cassintegrati @cassintegrati

È passato quasi un mese dal 28 novembre e dalla tromba d’aria ha colpito Taranto e l’Ilva, uccidendo Francesco Zaccaria di 29 anni, intrappolato dentro la gru che manovrava finita in mare. Solo un’ora dopo sarebbero rimasti uccisi 70 lavoratori sotto il crollo della mensa, e viene da chiederci perché in queste catastrofi muoiano sempre gli operai, a Taranto come nei terremoti in Emilia. Forse la risposta sta nella procedura d’infrazione a cui ci ha sottoposto la Commissione Europea, in materia di sicurezza sul lavoro. Il sindacato Usb lancia l’allarme in Ilva, che pubblichiamo sotto: le gru dello stabilimento non sono ancora in sicurezza. Può succedere di nuovo. 

Ilva: “Dopo la tromba d’aria le gru sono ancora a rischio”

In data 7/12/2012 abbiamo inoltrato espressa denuncia agli enti in indirizzo al fine di tutelare la salute e l’incolumità dei lavoratori addetti alla movimentazione di gru. Allo stato ci risulta che le operazioni di scarico delle navi vengono effettuate da gru radiocomandate. La non presenza dell’operatore in cabina, pur volendo considerarla misura di prevenzione, “costretta” dal tragico episodio che ha causato la morte di un giovane operaio, non garantisce in alcun modo l’azzeramento del rischio per l’operatore stesso. Anche volendo attribuire ogni responsabilità, nella conduzione degli impianti, al titolare dell’Aia, così come prescritto dal d.l. del 3 dicembre 2012 n. 207 (art.2) riteniamo che i lavoratori siano messi al centro di ogni valutazione del rischio che ne deriva nelle operazioni di carico e scarico delle navi.

L’utilizzo del radiocomando, a nostro sommesso parere, non scongiurerebbe il pericolo di infortunio o d’incidente. L’operatore, infatti, è costretto a dover verificare personalmente, durante la manovra, il movimento del braccio e della benna, esponendosi di fatto a rischio rilevante poiché resta fisicamente in prossimità di carico sospeso. Chiediamo, per altro, che vengano effettuate verifiche dei controlli effettuati dall’Ispesl, per le apparecchiature in questione, come previsto dal d.l. 81/08 titolo III art.71, comma 11; la verifica del “libretto di uso e manutenzione”, ai sensi del suddetto D.L. 81/08, titolo III art. 71, comma 4. Si da il caso, per concludere, che le operazioni, la movimentazione delle stesse gru, siano destinate al Plc (Programmable Logic Controller), tanto per evitare altri errori e danni.

Poiché tale uso delle gru, attraverso Plc , sembra obbligo derivante dallo stesso decreto 207/2912, le attività poste in essere dall’azienda Ilva, al fine di recuperare tempo e scorte di materiale, contrastano palesemente con quanto dettato dalla legge che, in ogni caso, prevede innanzitutto la messa in sicurezza degli impianti prima di ogni altra operazione. Allo stato riteniamo che dette gru non vengono movimentate in conformità con quanto previsto dalla stessa Aia e dal decreto ultimo e, pertanto, devono essere fermate e non utilizzate in attesa che tutti gli atti dovuti siano compiuti. In attesa di Vs solerte intervento, si saluta cordialmente. Taranto, 11/12/2012. Il coordinamento Usb Taranto, Francesco Rizzo e Lorenzo Semeraro.

di Michele Azzu | @micheleazzu

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