Ilva:scordiamoci il passato,amici come prima….

Creato il 21 novembre 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

L’Ilva quotidianamente,ci regala molte novita’ sul piano delle comunicazioni con gli organi di stampa.Ecco le ultime:

A)i livelli di polveri sottili (Pm10) a Taranto non solo sono inferiori rispetto ad altre città italiane ed estere ma, soprattutto, non possono essere considerati responsabili di un presunto incremento delle patologie. Inoltre, «gli effetti a lungo termine riferiti ai lavoratori riguardano soggetti con impiego nel settore siderurgico nel periodo che va dal 1974 al 1997, periodo che non riguarda l’attuale proprietà. A tutto ciò va aggiunto – è riportato nelle osservazioni – che la nuova gestione Ilva ha investito pesantemente nel miglioramento della tecnologia degli impianti con oltre 4,3 miliardi di euro, di cui 1,2 per problematiche ambientali».

E poi anche questo:

B)Per molti tumori, secondo l’azienda, «non sono note correlazioni con l’inquinamento da PM10 (stomaco, prostata, melanomi, ecc.) e per altri (mesoteliomi) l’eccesso deve essere ricercato in esposizioni professionali estranee all’Ilva.

Ricapitoliamo.Chi ha lavorato in passato all’Ilva dal 1974 al 1997,non deve chiedere conto all’attuale proprieta’,poiche’ allora non erano direttamente interessati alla gestione del siderurgico.Prima lavata di mani…

Seconda lavata,e qui vi e’ un caso molto personale,chi ha contratto malattie come per esempio un mesotelioma,non deve incolpare la sua posizione lavorativa poiche’ non direttamente legata al suo problema fisico.

Direi che piu’ andiamo avanti e piu’ Riva cerca di risparmiare,e la logica a tavolino da parte dell’azienda,e’ quella di discolparsi da cio’ che ha creato nell’ambito del danno alla salute del lavoratore,e addirittura non riconoscendo il pericolo del lavoratore stesso nelle pratiche del suo lavoro.

Basti pensare allo sfiammatore che e’ in contatto diretto con fumi e malattie professionali…

Il risparmio non si fa sui morti,ma ammettendo e anche migliorando condizioni lavorative e ambientali,atte a costruire percorsi all’interno dello stabilimento lavorativi che difendano,grazie anche alle nuove tecnologie,il lavoratore stesso da pericoli chimici.

Ma la denuncia dei sindacati circa il caso del lavoratore morto sul locomotore giorni fa,mi ha fatto capire come a volte,l’evidenza,viene messa da parte per logiche di parte,logiche che non hanno rispetto per l’operaio e chi rischia quotidianamente la sua vita.



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