Domenica a letto con la febbre e con la tele accesa per uno dei miei "sport" preferiti da malata ovvero guardare, meglio, osservare le pubblicità.
In un bosco, o un parco cittadino, suggestivo nella rappresentazione in bianco e nero, un uomo viene sorpreso da un fortunale: vento impetuoso e distruttivo, pioggia fredda ed intensa. Pericolo. Paura. All'improvviso un approdo sicuro, la banca ovviamente. L'inquietante bianco e nero si trasforma nel caldo colore di un ambiente protetto che accoglie il malcapitato. Due giovani donne vestite come le hostess della Swiss Air gli prendono l'impermeabile bagnato e gli offrono un caffè, conducendolo da chi saprà risolvere i suoi problemi. Un uomo, ovviamente.
Mezz'ora dopo zapping nei canali satellitari dedicati ai bambini: apoteosi di spot a rovinare irreparabilmente un vecchio episodio di Pippi Calzelunghe per un blocco pubblicitario stranamente monopolizzato dalle bambole. Premetto che non ho nulla contro questo tipo di gioco ma l'unica che mi fu regalata dai miei genitori è ancora integra nella scatola originale con il suo adorabile vestitino rosa. Mentre i libri, il microscopio, il mangiadischi, la Graziella, i pattini, la corda per saltare, la pista Playmobil, Monopoli e e i 33 giri con le colonne sonore dei musical degli anni '40-'50 manifestano i segni di un uso smodato.E come vengono rappresentate queste bambole-bimbe? Come neonati che mangiano e fanno un sacco di cacca o come zoccole in età puberale.Oggi, ancora e sempre, le donne sembrano destinate a togliere fango e cacca, a offrire caffè caldi e tortelloni congelati, a sconfiggere dei simpatici, seppur molesti, batteri che neanche Wonder Woman oltre a profumare qualsiasi ambiente, come se la metafisica conseguenza di brasare verze o di friggere sardine non esistesse. In compenso guidano quasi tutte un sacco di automobili spaziose e ordinatissime (come tutte le nostre, suvvia, tra una cassetta di broccoli e le scarpe infangate dei compagni di scuola della prole) ma solo perchè, statistica docet, finalmente detengono un potere quasi spaventoso: le donne sono determinanti per l'acquisto della vettura familiare.Alternative al tortellone congelato offerto come in una puntata di "Vita da Strega"? Certo: zoccoleggiare allegramente. Che, detto fra di noi, sembra essere virale come un twittero trend topic.Labbra tumide, corpi disponibili e cervelli celati perchè chissà la gente cosa può pensare.Esatto, cosa può pensare? Che esistono le donne vere, io credo. Quelle che mandano avanti famiglie e paesi, che si caricano sempre di oneri e quasi mai di onori, che nella borsa non trasportano la solitudine incarnata in un isterico chiwawa ma un mondo di affetti, legami, necessità, sorrisi e fazzoletti di carta stropicciati per curare ginocchia sbucciate e cuori feriti.E una certezza, meditata e sgomenta per le devastazioni di questi giorni che sconvolgono luoghi e vite: le donne sono l'ultima speranza per questo mondo malato. Un mondo che ha bisogno di ricevere amore e rispetto. Valori che le statistiche, mannaggia, non considerano.Del resto senza l'impegno visionario di Vandana Shiva non credo che il meraviglioso progetto di Terra Madre avrebbe l'eco della quale gode in tutto il mondo.Donne vere per un mondo vivo. Facciamo in modo che il canto, di noi novelle sirene, incanti e salvi il mondo?
Ricetta? Certo che si. Non siamo mica qui a mangiare il brodo con la forchetta! :DCachi, pistacchi, mele. E Calvados.Ingredienti3 cachi maturi, 3 cucchiai di pistacchi freschi tritati, 3 mele renette, 1/2 bicchiere di Calvados, un sospetto di cannella, sciroppo preparato con 400 gr di acqua e 200 gr di zuccheroProcedimentoPreparare lo sciroppo con l'acqua e lo zucchero, unire le mele tagliate a spicchi e private del torsolo. Cucinarle per 15' o fino allo sfaldamento delle stesse, passare la salsa al colino, unire il Calvados e la cannella macinata e mettere da parte.Tagliare i cachi a fettine, disporle sul piatto, coprire con la granella di pistacchio, versare la salsina e servire subito.p.s. le foto sono gentilmente offerte da Roberto e dalla sua macchina fotografica che comunque gli ho regalato io. La mia...cooming soon :)