C’erano una volta i corteggiatori (mah, chissà se sono mai esistiti). C’erano le rose rosse, le poesie, i bigliettini, le frasi rubate dai baci perugina per carenza di fantasia, la timidezza di una dichiarazione, c’erano gli sguardi, c’era il mito tanto romantico quanto sfigato di Romeo&Giulietta, c’erano imbarazzanti tentativi di approccio, quelli fantasiosi, quelli talmente idioti da farti cadere le braccia…c’era del coraggio e lo spirito di iniziativa forzato dalla consapevolezza che “o lo faccio ora o mai più”. Appunto. C’erano!!!
Oggi a fare le veci di carta, penna e pensierini ci pensa il web, con le sue migliaia di siti di incontri e di App appositamente studiate per favorire la conoscenza online senza metterci la faccia (o almeno mettendoci quella della foto venuta meglio). “Lo sconvolgente numero di utilizzatori di siti strutturati per incontri ed accoppiamenti (virtuali ma non solo) fa riflettere su come la vita sia sempre più orientata ad incontri in Via Etere piuttosto che in Piazza Grande. [...] E’ un mezzo pratico, comodo, non ti devi vestire, non devi essere truccata e puoi digitare comodamente svaccata sul divano di casa.” Schermati dietro al monitor, uomini e donne riescono a dare il meglio di loro stessi diventando improvvisamente spigliati e meravigliosamente spavaldi. Mentre le chat su Facebook si tingono di rosa ed i siti di incontri si specializzano sempre di più per offrire servizi mirati, ecco apparire in rete (e disponibile per smartphone) il primo supermercato virtuale per uomini-oggetto: adottaunragazzo.it A presentarmi questa geniale invenzione un mio ex studente (ma dimmi te) che mi ha elegantemente introdotto alla scoperta del gioco di incontri con il carrello e la vetrina. Ovviamente, per pura indagine sociale ed attirata dal retail in quanto disciplina di mia competenza, mi sono addentrata per una settimana esplorativa in questo mondo.
Il logo promette bene: fa sorridere la sagoma di una signorina che spinge il carrello della spesa nel quale “l’omino” casca sbadatamente. Fa ancora più ridere l’idea di una boutique dalla grafica accattivante studiata apposta per donne con la passione per lo shopping. Buffi gli uomini messi “in vetrina” con il loro vestitino migliore: foto prodotto, scheda prodotto (con tanto di interessi, dettagli sulla costituzione fisica, i vizi, le virtù, il tipo di relazione desiderata…inutile dire che il 90% segnala “one shot“, ovvero ‘na botta e via), messaggio promozionale e dettagli sull’equipaggiamento con cui viene consegnato il “pacco” (…)! Ebbene sì, in questo caso sono i cari maschi a mettersi sullo scaffale del supermercato degli incontri in attesa di essere scelti. Quello che possono fare, a parte disegnarsi con cura il packaging e fornire il maggior numero di informazioni utili (possibilmente non idiote e scritte almeno in italiano corretto), è lanciare degli “incantesimi” alle clienti: se la prescelta accetta, possono scambiarsi messaggi tramite mail. Altrimenti lui non potrà mai più contattarla (una volta che gli dici “no” è NO). Inutile dire che la maggioranza dei presenti non si può “leggere”, oltre che guardare (o meglio, sono leggibili come le barzellette sulla Settimana Enigmistica: per farsi due risate a denti stretti e poi cadere nel baratro della disperazione, consapevoli che i prodotti di qualità sono sempre più rari).La cliente può decidere di girare a caso tra gli scaffali sprovvista di lista della spesa (è pericoloso, si torna sempre a casa con il carrello pieno di cose inutili), andare a pescare prodotti regionali (evitate manzi piemontesi, ghiozzi livornesi o cinghiali maremmani…a meno che non siate amanti del genere ruvido dal sapore forte e anche un po’ indigesto) o sbirciare tra le offerte della settimana: baffuti, barbuti e tatuati sono i più ambiti, mentre i nerd li trovate quasi sempre a sconto. Evitate di frequentare il supermarket quando particolarmente affamate: il rischio è di recuperare solo cose iper-caloriche e dannose per l’organismo!
Il contorno promette bene con quel piglio accattivante, il rosa e le offerte speciali confezionate in maniera ironica. Meno interessante (ma decisamente spassoso) quello che si trova realmente all’interno: giovanissimi zucchinetti acerbi dalle descrizioni improbabili, melanzane over 40 acciaccate e pure un po’ mollicce (anche nell’approccio online), galletti ruspanti tutti muscoli e foto unte, acidi barattoli di yogurt e zuppette dalla dubbia consistenza. Se veramente interessata all’oggetto, basta “metterlo nel carrello“ (sì, proprio come alla Coop) e palesargli un interesse a farlo diventare l’ennesimo barattolino nel mobiletto delle conserve a rapida scadenza. Solo a questo punto “lui” può decidere se rimanerci e venire a colmare il vuoto della vostra dispensa o scappare e tornare sullo scaffale in attesa di una pretendente dalle doti più interessanti (perchè diciamo la verità, anche le signorine che affollano il supermercato non sono certo delle cime)! E voi potete decidere se continuare a navigare via web tra uomini-oggetto a caccia di relazioni veloci, dando spago ai 20enni spacciandovi per coetanee, oppure uscire a fare una bevuta con la vostra migliore amica (che è meglio)!
Attenzione: come in tutte le conquiste virtuali, anche qui la truffa è dietro l’angolo. Facile fare i fighi costruendosi dei profili con aggettivi preconfezionati, mettendo nomi falsi (evvabbè, questo ci sta), foto false (spesso la prima si salva mentre le altre sono inguardabili), e scrivendo frasi ad effetto copiate dalla Smemoranda. Per smascherare bugiardini noiosi o sfigati pallosi basta iniziare una conversazione: dopo il primo contatto e la prima frase illeggibile e sgrammaticata vi verrà voglia di chiudere la App e fare pace con la vostra single-aggine!
Meglio single off-line che cacciatrice sfigata on-line…o sono retrò?!?