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IMBROGLIONI E SOLTANTO TALI, di GLG, 19 giugno ‘13

Creato il 19 giugno 2013 da Conflittiestrategie

<<<Bollette, gli sconti di Letta? 5 euro in tutto, ma ci sono i rincari

Gli effetti dei 550 milioni di euro stanziati nel decreto “Fare” del governo Letta per ridurre le bollette dell’elettricità potrebbero già essere completamente annullati dai rincari in arrivo dal primo luglio

Pubblicato il 18/06/13 da Affaritaliani.it in Economia|

Una beffa e se non fosse che si parla di soldi, dei nostri soldi, verrebbe quasi da ridere. Perché gli effetti dei 550 milioni di euro stanziati nel decreto “Fare” del governo Letta per ridurre le bollette dell’elettricità potrebbero già essere completamente annullati dai rincari in arrivo dal primo luglio. Ma andiamo con ordine.

Gli sconti previsti nel provvedimento presentato sabato scorso sanno tanto della montagna che ha partorito il topolino. Facendo qualche semplice calcolo, spiegano i tecnici di Nomisma, la cifra di tutto rispetto sbandierata dagli uomini di Letta si traduce in un risparmio per le famiglie di appena 4-5 euro quest’anno, che potrebbero diventare una decina nel 2014. E già qui, nonostante le cifre irrisorie, il condizionale è d’obbligo, visto che per recuperare i soldi devono essere messi a punto una serie di risparmi (tra Robin tax, incentivi agli impianti alimentari a bioliquidi e aiuti alle rinnovabili) tutt’altro che sicuri.[corsivo e grassetto in questo caso miei per far vedere come pesano su noi tutta una serie di misure “giuste e meravigliose” contrabbandate dalle sinistre, dagli “amanti della natura, dell’ambiente”, ecc. Siamo in mano a devastatori, da una parte, a fessi del “progressismo ed ecosostenibilità”, dall’altra; nota mia].

“Per una famiglia-tipo, che consuma circa 2700 chilowatt/ora, lo sgravio si traduce in una riduzione di circa 1 o 2 cent di euro a kw/h, che tradotto su base annuale vuol dire solo circa 5 euro di risparmi a famiglia su una spesa media di 550 euro annuali”, spiega il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. Una beffa, quasi. Certo, per le imprese, in particolare per quelle che consumano molto, si tratta di un risparmio più consistente, che può arrivare anche a 10mila euro

“Solo che anche qui è poca roba rispetto agli aumenti registrati negli ultimi anni”. “E’ un inizio ma è un po’ poco: queste misure vanno bene, però dobbiamo tornare alle basi, ai fondamentali della politica energetica. Bisogna agire sulle strutture, cercare di ridurre la nostra forte esposizione dal prezzo del petrolio”, conclude Tabarelli. Che poi distrugge definitivamente il topolino di Letta: “Dal primo luglio la bolletta della luce aumenterà di 10 euro all’anno”. E addio micro-risparmio. “A causa di complicazioni legate alle norme sulle rinnovabili – spiega -, con aggiustamenti di 1-2% in piu’ per tenere conto di queste componenti legate al dispacciamento, che andranno a compensare i cali sulla borsa elettrica: dunque si avrà un aggravio di spesa che all’anno sarà di circa 10 euro a famiglia”.

Per trovare una piccola buona notizia si deve guardare alla bolletta del gas. Se le previsioni saranno confermate dall’Autorita’ “sul fronte del gas arriveranno invece notizie migliori – anticipa ancora Tabarelli - in attesa della fortissima riduzione che scatterà da ottobre per una vera e propria rivoluzione che apporterà l’Autorità, già dal primo luglio ci sarà una riduzione in bolletta dello 0,5/0,8%, che per una famiglia tipo si tradurrà in un risparmio di 12-14 euro all’anno”. Previsioni ottimiste anche sul fronte del petrolio e della benzina: “I prezzi sono aumentati per le tensioni geopolitiche, ma a meno di un pesante aggravarsi della situazione in Siria nei prossimi mesi torneranno a scendere, a 90 dollari al barile; per l’estate gli automobilisti possono attendersi una decina di centesimi in meno alla pompa”. Riduzioni in tempi di esodo? Questa sì che sarebbe una novità.

(Affaritaliani.it) >>>

http://www.ilgiornale.it/news/interni/cavaliere-i-miei-processi-non-faranno-cadere-governo-928467.htm

http://www.ilgiornale.it/news/interni/gasparri-berlusconi-interdetto-pronti-dimissioni-massa-928492.html

Avevo già capito, fin dalla prima notizia data, che si trattava di poca cosa: mezzo miliardo (all’anno!) con una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti (e, facendo una media di 4 persone per famiglia, ci sono 15 milioni e più di nuclei famigliari). Era facile fare il conto di quanto si risparmiava (in media) sulla bolletta elettrica. Il resoconto di “Affaritaliani” è però ancora più preciso e avvilente. Non mi ricordavo inoltre dell’aumento del 1° luglio che più che annulla tale miserrimo sgravio. Ricordo invece che nel 2012 ci sono stati bene tre aumenti di luce e anche di gas. Si parlava di aumenti del 3-4% per volta. Io so che tra l’inizio e la fine dell’anno scorso, le mie bollette bimestrali (luce e gas) sono aumentate di circa un terzo. Adesso si parla di diminuzioni per il gas. Leggete la miserabilità di simili riduzioni che scatteranno (davvero?) il primo luglio. Poi si parla di riduzioni sostanziose in ottobre. Aspettate e vedrete che fine faranno; più o meno come tutte le chiacchiere sull’Imu, l’Iva, ecc. Siamo in mano a gente che cerca di imbrogliare il più possibile per prendere tempo, in attesa delle decisioni statunitensi e della riuscita di quegli accordi tra Usa e Ue che vorrebbero – nelle intenzioni dei predominanti e dei loro servi europei (di cui i più laidi sono gli italiani) – creare una solida zona antirussa all’ovest di quel paese, nel mentre si lavora nel tentativo di sistemare le varie “faccenduole” in medioriente dove ci sono problemi: da una parte in Siria, dall’altra in Turchia. E poi c’è il nordafrica, ecc.

Ho voluto riportare anche due articoli del giornale berlusconiano. Nel primo il “nanerottolo” garantisce piena fedeltà al governo; nel secondo si parla – in sede di ipotesi, di possibilità, e altre ciance in libertà – di prendere iniziative che difficilmente lascerebbero inalterata la posizione governativa. Al momento, inutile fare molte supposizioni sul comportamento di costoro. Meglio trarre solo qualche conclusione più ovvia. Ormai è giunta alla fine la commedia recitata da Berlusconi negli ultimi tre anni. Ribadisco che è stato giusto avere un occhio di riguardo per la sua politica estera (tra l’agosto 2003 e l’ottobre 2009). Solo per quella estera, sia chiaro; inoltre non eravamo così sciocchi da pensare che agisse per la difesa degli interessi nazionali. Lo faceva per i suoi interessi e lo immaginavamo. Tuttavia, solo degli sciocchi possono pensare che gli interessi di un paese non passino, più spesso di quanto si voglia credere, per quelli dei singoli.

Resta il fatto che, senza Berlusconi, i politicanti servi della “sinistra”, appoggiati dai decerebrati del “ceto medio semicolto” (puramente ed esclusivamente antiberlusconiano perché composto da coloro che nulla afferrano dei problemi della politica), avrebbero ormai raso al suolo il paese e i suoi settori strategici. Minacciato – non so se personalmente, nelle sue aziende o addirittura nella sua famiglia, o altro – il “coniglietto” ha tenuto bordone a tutte le operazioni Usa e “atlantiche” del 2011-13, dalla Libia al governo Monti e a tutti i misfatti da tale governo compiuti, contro cui si sono levate proteste, se ne è messo in luce il carattere demenziale e soltanto strumentale (per fare paura e mettere in confusione la popolazione), ma sempre di fatto sostenendolo finché “più in alto” lo si è voluto.

Sulla Libia, il tradimento, credo, ha messo pure in difficoltà Putin. In effetti, è sembrata strana la debolezza russa di fronte a quell’aggressione che ha creato intoppi di politica estera, anche di carattere economico con l’impasse del Southstream. E’ evidente che Berlusconi ha fatto saltare l’asse creato in circa sei anni – ha fra l’altro consentito pure il netto indebolimento della partecipazione Eni al progetto del gasdotto (dal 50 al 20%) – e ciò deve avere legato le mani a Putin, fra l’altro necessariamente sostituito, per “una tornata” presidenziale, da Medvedev (forse non proprio dello stesso orientamento). Gheddafi è stato sacrificato, gli interessi italiani sono andati al diavolo; adesso Putin può irrigidirsi (vedremo fino a che punto) sulla Siria.

Nel frattempo il “nanetto”, sempre più smascherandosi, ha appoggiato tutte le manovre della rielezione presidenziale e poi quelle del ri-presdelarep per arrivare all’altro governo di chiacchiere e confusione atto a condurre la transizione ad una più stabile (se ci si riesce) azione di supporto delle mire statunitensi in merito al pieno soggiogamento della Ue al fine di formare un solido cordone anti-russo. Tuttavia, appaiono difficoltà per chi vorrebbe salvarlo e ripagarlo dei suoi servizi; vent’anni di bombardamento circa la “mostruosità” del cavaliere, il suo essere fonte di ogni immoralità e nequizia, ecc., hanno lasciato il segno e forse non si sa bene come uscirne. Vedremo.

http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/1265110/G8–promesse-e-aria-fritta–basta–aboliamolo.html

Da questo articolo di “Libero” si evince nel contempo come gli imbroglioni e venditori di fumo – tuttavia in reale difficoltà con la serie di misure che dovrebbero prendere e non riescono a mettere a punto – non sono localizzati soltanto nel nostro paese. E sempre su “Libero” (cartaceo, pag. 7) vi è oggi un altro abbastanza illuminante articolo di Villois (dopo quello di Cambi) sul “decreto del fare” ( proprio un bel fico secco!). In tutta franchezza, non so come ci si potrebbe liberare dalla presa di questi furfantoni. La misura è decisamente colma; tuttavia, vi è metà popolazione ormai corrotta, anche cerebralmente, dalla sedicente “sinistra”, che è stata esclusivamente un fenomeno storico degradante di tradimento e di subordinazione totale allo straniero d’oltreatlantico. L’altra metà è stonata, disorientata; e del resto pur essa per troppo tempo convinta che un uomo di così poca virtù qual è Berlusconi – sempre a chiacchierare senza mai realizzare fino in fondo le migliori prospettive (appunto, di politica economica estera), che aveva comunque contribuito a creare – rappresentasse i suoi veri interessi. Adesso siamo alla “resa dei conti”. La crisi non finirà presto, l’Italia è stata presa di mira con molta fretta ed in modo eccessivo; adesso vi è qualche difficoltà a correggere il tiro. Il degrado industriale è pauroso. Non attendiamoci buone novità; delle novità comunque sì.

PS. http://notizie.virgilio.it/politica/mediaset-attesa-consulta-gasparri-dimissioni.html

Qualcuno nutriva dubbi?


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