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Imitation Game e il bello dei colori naturali !

Creato il 02 gennaio 2015 da Popandgossip
Il film-biografia del matematico Alan Turing, con Benedict Cumberbatch e la splendida Kiera Knightley, offre alla costumista Sammy Sheldon Differ l’occasione per raccontare un’epoca attraverso l'abbigliamento e la moda uomo che siamo abituati a pensare solo in un triste un bianco e nero.Imitation Game e  il bello dei colori naturali !Benedict Cumberbatch è l'interprete del film biografia su Alan Turing (1912-1954), il genio inglese della matematica che riuscì a decifrare il codice attraverso il quale comunicavano i tedeschi durante il secondo conflitto mondiale mondiale.In questo film   la costumista Sammy Sheldon Differ è riuscita, in sole 5 settimane e con un budget ridottissimo, a ricostruire da pezzi vintage un guardaroba meraviglioso che ci racconta lo stile inglese durante la guerra e nei primi anni ‘50 . Il tweed, il grigio e il marrone, le cravatte a piccoli pois, le cartelle di cuoio da professore universitario: Sheldon ha ricostruito magistralmente un mondo — e uno stile — ancora straordinariamente attuale Sheldon Differ ha spiegato al “New York Times” che «Non so se si tratti di una cosa inconscia, ma se pensiamo al passato, lo immaginiamo in bianco e nero. Ma ho trovato alcune fotografie a colori che mostrano come colori come rubino intenso e rosa acceso , giallo e azzurro fossero piuttosto comuni. I colori erano meno lavorati chimicamente rispetto a quel che succede oggi, con tinture naturali su tessuti naturali. Colori più audaci».Benedict Cumberbatch nell’emozionante film biografia su Alan Turing (1912-1954), il genio inglese della matematica che riuscì a decifrare il codice attraverso il quale comunicavano i tedeschi durante la Seconda guerra mondiale. E’ un film (la co-protagonista è Kiera Knightley) nel quale la costumista Sammy Sheldon Differ è riuscita, in sole 5 settimane e con un budget ridotto, a ricostruire da pezzi vintage un guardaroba meraviglioso che ci racconta lo stile inglese durante la guerra e nei primi anni ‘50 . Il tweed, il grigio e il marrone, le cravatte a piccoli pois, le cartelle di cuoio da professore universitario: Sheldon ha ricostruito magistralmente un mondo — e uno stile — ancora straordinariamente attuale Sheldon Differ ha spiegato al “New York Times” che «Non so se si tratti di una cosa inconscia, ma se pensiamo al passato, lo immaginiamo in bianco e nero. Ma ho trovato alcune fotografie a colori che mostrano come colori come rubino intenso e rosa acceso , giallo e azzurro fossero piuttosto comuni. I colori erano meno lavorati chimicamente rispetto a quel che succede oggi, con tinture naturali su tessuti naturali. Colori più audaci».

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