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Immacolata Concezione: Annunciazione in tempo di crisi!

Da Ganimede

tratto dal sito: www.gioba.it di don Giovanni Berti

Immacolata Concezione: Annunciazione in tempo di crisi!

IMMACOLATA CONCEZIONE

"In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei."
(dal Vangelo di Luca 1,26-38)

Rallegrati Maria!
Le lacrime improvvise del ministro Elsa Fornero con la parola che viene strozzata improvvisamente sulle labbra durante la presentazione del decreto “salva-Italia”, mi hanno fatto pensare. E’ la parola “sacrificio” quella che il ministro non riesce a pronunciare e che la blocca dopo aver presentato così minuziosamente e in modo competente i dettagli delle decisioni economiche appena adottate dal governo.
Non entro assolutamente nel merito, perché non ho la competenza per farlo e nemmeno è quello di cui voglio parlare, ma è questo “fuori programma” emotivo del ministro che voglio sottolineare.
Siamo così abituati oramai a pensare il potere come luogo di falsità e atteggiamenti di facciata, che sorge davvero il dubbio che anche queste lacrime siano opera di una attenta regia premeditata e non una emozione sincera e vera.
Ma stavolta voglio pensare che quelle lacrime siano sincere e che questa donna, dalla lunga competenza in fatto di economia, non rimane una fredda ragioniera che fa i conti sulla vita degli altri, ma ne rimane coinvolta.
Penso ora ad un’altra donna, totalmente lontana dalla prima per età, lavoro, tempo e luogo di vita…
E’ Maria. L’evangelista Luca, raccontandoci il suo incontro personale con Dio, cerca in modo sintetico di presentarci non solo l’avvenimento, ma anche le sue emozioni.

La sorpresa e il dubbio.
Maria non si aspetta nulla da Dio e tanto meno di esser coinvolta in modo così profondo nei piani dell’Onnipotente sull’umanità. Non può che esser sorpresa e disorientata, come qualsiasi persona difronte a esperienze inattese e non programmate. E la sorpresa genera il dubbio, la domanda e la ricerca… con il tempo che richiede. Essere sorpresi e farsi mille domande e coltivare anche gli interrogativi è segno di una vera umanità e non di mancanza di fede.

La paura
L’angelo dice chiaramente a Maria di non avere paura. E’ infatti questo il sentimento che segue la sorpresa. E questa sua paura legittima le nostre quando affrontiamo qualcosa di più grande di noi, quando la vita riserva strade non previste e che non ci è chiaro dove conducono. La paura è anch’essa parte del cammino umano di chi crede…
Maria dunque arriva al suo “eccomi…” attraversando sentimenti ed emozioni che sono umanissimi e quindi anche nostri.
Un immediato “si” all’annuncio dell’angelo pronunciato senza emozioni e sentimenti contrastanti e senza un cammino interiore, sarebbe inumano e davvero irreale.

Rallegrati Maria… anche se la sorpresa, il dubbio e la paura si rincorrono nella tua mente e nel tuo cuore.
Rallegrati perché il Signore è con te, nella tua umanità e proprio attraverso di essa.
Non sei una statua fredda e impassibile, ma una donna vera e calda. Hai paure come le mie paure che spesso mi bloccano difronte alle grandi scelte della vita, e hai dubbi e domande simili a ai dubbi e domande che si aggirano nella mia mente e che non trovano sempre immediate e definitive risposte.
Sei una donna vera e per questo ti sentiamo tutti più vicina.
Sei così vicina a noi che il “rallegrati” rivolto a te dall’angelo lo sentiamo all’orecchio anche noi… e dall’orecchio scende nel cuore e ci dà forza. Come a te! 

Giovanni don


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