Come avevamo previsto la Fiat dice le bugie. Il crollo delle immatricolazioni è dovuto soprattutto al costo dei carburanti e alla fine della disponibilità finanziarie degli italiani. Altro che scioperi dei trasporti! La Fiat parla in questo modo per mettere in cassa integrazione STRAORDINARIA le maestranze. In attesa che, come ogni fine mese, il ministero dei Trasporti diffonda i dati definitivi sulle immatricolazioni, arrivano numeri allarmanti da Federuato, l’associazione che raggruppa i concessionari ufficiali di tutti i marchi commercializzati in Italia. Al netto delle vetture “chilometri 0″ che verranno ancora registrate domani, a marzo le immatricolazioni di nuove auto sono calate del 32%. Un dato ancora più preoccupante di febbraio, quando sono state 130.611 le nuove auto, il 18,9% in meno rispetto allo stesso mese del 2011 (leggi qui per saperne di più).
Da mesi Federauto denuncia come il governo non stia prendendo nessun impegno per far fronte alle difficoltà che incontra un settore strategico come quello dell’auto che contribuisce per l’11,6% del Pil nazionale e dà lavoro a 1.200.000 persone. Anzi, come sottolinea Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, “l’attacco concentrico all’auto fatto a colpi di accise sui carburanti (oggi la benzina ha raggiunto il nuovo record di 1,905 euro al litro), aumenti di Iva, superbollo per le auto prestazionali, aumento dei pedaggi autostradali ed RC, sta dando i suoi frutti: ha ucciso la domanda”.
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