Due righe di trama: uno degli incubi più ricorrenti per i "enni" di tutta Italia si materializza ad un gruppo di ex liceali romani, il Ministero della Pubblica Istruzione ha annullato il loro esame di Maturità che dovrà essere ripetuto, ventanni dopo. . E' l'occasione per ritrovarsi e fare un bilancio di ciò che si era e ciò che si è diventati.
E' un film a cui mi sono avvicinata decisamente prevenuta, sarà perchè è da parecchio tempo, "Notte prima degli esami" è l'ultimo titolo che mi viene in mente, che non vedo una commedia italiana non volgare, con una sceneggiatura mediamente intelligente, ben diretta e ben interpretata."Immaturi" ha tutte queste caratteristiche, ecco il motivo per cui mi sento di consigliarlo se si vuole trascorrere una serata divertente e senza troppo impegno.Potrei definirlo come una sorta di "Grande Freddo" in salsa nostrana, senza però la ferocia e la crudeltà (ebbene sì, io l'ho trovato un film crudelissimo) di altre opere nostrane a tema come "Compagni di scuola" di Verdone.Qui l'occasione per ritrovarsi non è la morte di un amico, ma uno dei peggiori incubi che diventa realtà: dover rifare l'esame di Maturità, ventanni dopo.E così che il vecchio gruppo del liceo si riunisce: c'è la divorziata con figlia, quella che cura la propria dipendenza da sesso, il neuropsichiatra, il bamboccione che a 35 anni non ne vuole sapere di lasciare la casa di mammà, quello che per aver più libertà con le donne fa credere alla fidanzata di avere moglie e figlio, e quello che con una bugia ha rischiato di distruggere il gruppo.La verità è che i protagonisti di questo film non fanno niente di diverso da ciò che fa ognuno di noi quando si ritrova con i vecchi amici. Parlano, cazzeggiano, parecchio, in questo caso studiano (poco) e soprattutto si chiedono come diavolo è stato possibile addormentarsi diciotteni e svegliarsi quarantenni?Perchè ai voglia a fare il giovincello, ma quando incontri in discoteca una ragazzetta che ti dice "ma c'hai centanni, stattene a casa" capisci che forse è arrivata l'ora di smetterla. E qui bisogna dire che ne escono meglio le ragazze, hanno i loro problemi si, ma sono adulte e cercano di affrontarli nel migliore dei modi possibili."Immaturi" quindi non è altro che normalità assoluta, ma, a mio parere, ben sceneggiata, ben diretta ed ancor meglio interpretata. Un bravo a Ricky Menphis, che esce un pochino dai suoi soliti personaggi; ma la mia personale preferenza va a Raul Bova, neuropsichiatra infantile che quando la sua compagna rimane incinta va in crisi totale.Menzione specialissima a Maurizio Mattioli, padre esasperato che non vede l'ora che il figliuolo trentacinquenne se ne vada a vivere per conto proprio.
"Te devo dire n'à cosa" "Dimmi" "Vivo ancora con i miei""Nello stesso appartamento?" "Si""Nella stessa camera?""Si""Nello stesso letto?""Ma da quando è annato via mio fratello dormo de sopra!"
"Eh, son conquiste!"
"Avete notato che gli amici di infanzia non sembrano mai invecchiare?
È come se la prima immagine che registriamo rimanesse impressa per sempre nella nostra memoria...
È come se il nostro cervello si affezionasse a quel primo ricordo, decidendo di non aggiornarlo più.
Proteggendolo dalla polvere.
Rimuovendo i graffi.
Forse perchè fermando il loro tempo abbiamo l'illusione di fermare anche il nostro"