La nave San Giorgio della Marina militare ha soccorso al largo di Malta un gruppo formato da 834 immigrati che si trovavano a bordo di alcuni barconi legati uno con l’altro: gli immigrati sono di diversa nazionalità e sono rispettivamente 582 uomini, 102 donne tra cui quattro in stato di gravidanza, e ben 150 minorenni tra i quali alcuni bambini neonati. Le loro condizioni appaiono buone nonostante la traversata in mare aperto ma la Prefettura di Reggio Calabria si è comunque adoperata per organizzare l’accoglienza di raccordo con il Comune di Reggio Calabria che ha messo a disposizione degli spazi comunali all’interno dei quali troveranno posto 400 persone; la Prefettura di Reggio Calabria, invece, si occuperà di trovare una sistemazione per gli altri oltre 400 migranti. Oltre al diretto coinvolgimento delle autorità di prefettura e comune, le fasi operative per l’accoglienza saranno coordinate da Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Volontari della protezione civile e strutture sanitarie.
Oltre all’operazione condotta in soccorso della nave di migranti a largo di Malta, è da registrare un ulteriore sbarco di 40 migranti avvenuto a Crotone. L’imbarcazione sulla quale viaggiavano era un potente gommone oceanico di lunghezza pari a circa dieci metri ed è stata sequestrata a conclusione di un inseguimento dell’equipaggio che ha preferito abbandonare il motoscafo nei pressi degli scogli per poi darsi alla fuga a piedi. Il motoscafo è stato intercettato dagli uomini della Guardia di Finanza che già lo avevano avvistato mentre navigavano a luci spente: dopo averlo individuato a una ventina di miglia al largo della costa, gli uomini della Guardia di Finanza hanno atteso che si compissero le operazioni di sbarco dei migranti e, soltanto dopo, hanno iniziato l’inseguimento conclusosi con l’abbandono del natante da parte degli scafisti. Sul gommone erano presentii 40 uomini e donne, di nazionalità somala e siriana, salpati dalla Grecia per una traversata durata circa sei ore.
I due episodi di sbarchi sulle coste calabresi non fanno altro che confermare il trend crescente di sbarchi che coinvolgono gli immigrati clandestini provenienti soprattutto dai Paesi Africani e medio orientali: tragedie umane che, soprattutto nel periodo estivo a causa delle condizioni favorevoli del clima e del mare, risultano essere più frequenti, anche se il livello di rischio per le condizioni dei naviganti risulta essere sempre particolarmente elevato, così come conferma la recente tragedia avvenuta pochi giorni fa con i 45 migranti morti all’interno del peschereccio rimorchiato a Pozzallo dalla nave Grecale.
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