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Immigrati e cittadini: regole e assistenza uguali per tutti

Creato il 24 gennaio 2012 da Laperonza

blog.jpgIl razzismo ha svariate e variegate forme e modi di esprimersi. Qualche volta è palese e violento, altre è subdolo e meschino e si maschera di buonismo ipocrita. L’integrazione passa attraverso un processo di accettazione delle regole e equiparazione tra cittadini e immigrati nel rispetto delle stesse. Ma le regole, in partenza, debbono essere uguali per tutti.
L’assistenzialismo che in Italia esiste nei confronti degli immigrati è la prima fonte di discriminazione e di intolleranza. Il cittadino italiano, se in tempi normali forse nemmeno avrebbe notato la disparità di trattamento, ora ne fa motivo di scontro. E non a torto, anche se il torto, in questo caso, non sta nell’immigrato che usufruisce di assistenze superiori a quelle di cui può godere il cittadino italiano ma in chi, per eccesso di altruismo o, forse, per chissà quali calcoli politici, ha creato regole inique e discriminanti. Non si può accusare l’immigrato di usufruire di benefici di legge. Ma si può quantomeno criticare chi queste leggi le ha promulgate.
In tempi di crisi è indispensabile riportare la situazione alla normalità, sia per motivi evidentemente economici, sia per una questione di giusta equità, sia per evitare di inasprire situazione che già di per sé rischiano di irrigidirsi.
L’immigrato deve essere in grado di sostenersi con gli strumenti che lo stesso cittadino italiano ha a disposizione. Nel caso non lo fosse mi pare giusto pensare ad una revoca del permesso di soggiorno. Sarebbe una forma di autotutela per il sistema società ma anche e soprattutto verso l’immigrato stesso che, se trattato come il cittadino italiano, sarebbe senz’altro accettato con maggiore facilità.
Luca Craia


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