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Immigrati: vivono in centro e pagano affitti alti

Creato il 18 gennaio 2012 da Maurizio Picinali @blogagenzie

MODENA Come vivono, dove trovano casa, quali pregiudizi incontrano e come influiscono sul mercato. Sono alcuni aspetti illustrati in “Il problema abitativo di fronte al fenomeno migratorio”, indagine coordinata da Paola Bertolini dell’Ateneo di Modena, a cura della fondazione “Mario Del Monte”.Immigrati: vivono in centro e pagano affitti alti
Lo studio sarà presentato nell’ambito del convegno “Immigrare e abitare nell’area vasta modenese”, : un incontro in collaborazione con il Centro delle Analisi delle Politiche Pubbliche, nel quale si farà il punto su integrazione, accoglienza e accesso alla casa, in città e nell’area vasta, per trovare soluzioni e strategie da mettere in campo di fronte alle ondate migratorie. Un’indagine – illustrata in anteprima dalla Gazzetta – che parte dall’analisi dei fenomeni migratori e dalla mobilità interna alla nostra città, dove risulta «che non ci sono significativi fenomeni di isolamento». In sostanza, nessuna ghettizzazione per gli immigrati, sebbene si siano insediati soprattutto in alcune aree della città «in particolare il centro storico, che sollecita azioni di riqualificazione delle strutture abitative». Lo studio, in questo caso, è stato condotto a partire dalla presenza di immigrati nelle 50 parrocchie cittadine: in centro (via Ganaceto, Pomposa, Canalchiaro e Gallucci), nella zona musicisti, a Canaletto e alla Sacca, l’incidenza degli stranieri supera del 25% quella del resto delle aree comunali. Ma la popolazione straniera, per lo più in affitto, rispetto a quella italiana complessivamente «testimonia anche una maggiore mobilità». E riempie spazi abitativi solitamente lasciati liberi dai modenesi. Per queste ragioni, «non sembrano avere particolare rilevanza politiche volte alla costruzione di nuove aree residenziali». Politiche alternative sarebbero comunque da inserire in un contesto «in cui è innegabile lo spiccato aumento delle disponibilità di abitazioni» nonostante la crisi del mercato immobiliare, su cui lo studio si sofferma in più occasioni. Tra le analisi condotte, anche i prezzi nelle compravendite per metro quadro, con variazioni che oscillano tra i 1.102 euro/mq di Mirandola e i 1.738 euro di Modena, «vero centro ordinatore della rendita immobiliare provinciale». E se nel resto d’Italia la domanda di casa dei migranti farebbe aumentare i prezzi al pari di qualunque altro fatto, lo stesso non varrebbe per la nostra provincia, «sebbene la riduzione venga compensata dalla scelta della popolazione non immigrata di rivolgere la domanda abitativa nei quartieri dove l’incidenza straniera è minore». Quanto alle condizioni abitative in cui vivono gli stranieri presenti nel Modenese, la maggior parte degli «immigrati sembrano essere esposti a canoni più alti»: più del 40% delle famiglie in affitto provenienti dai Paesi poveri destina il 30% del reddito al pagamento della locazione. Percentuale che scende a meno del 20% per la metà dei modenesi. Su una scala da uno a dieci, tra le problematiche percepite dalla convivenza in quartieri con la presenza di immigrati, nello studio emergono soprattutto fenomeni come tempi di attesa nella sanità, situazione economica generale, traffico, inquinamento e maleducazione. Mentre risulta tra i meno urgenti un fenomeno come la criminalità. Con uno studio su un campione di 92 agenzie immobiliari (di cui 40 modenesi), inoltre, sono state sondate anche le caratteristiche della clientela straniera, pari all’80,8% del totale. L’incidenza di affari portati a termine risulta «ridotta»: prossima al 20% per gli affitti. Appena del 5% per gli acquisti. Prevalgono le famiglie, che chiedono bilocali (90% dei casi) con clienti tipo rappresentati da «nuclei già domiciliati in cerca di una nuova sistemazione». Scarseggiano, al contrario, i nuovi immigrati in cerca di una prima casa. tratto da gazzettadimodena.it 17 gennaio 2012


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