Immigrazione, l’incubo dei viaggi della speranza. “Mare Nostrum” ha favorito gli sbarchi?

Creato il 01 luglio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

E’ l’operazione “Glauco” a far luce sul tragico naufragio del 3 ottobre scorso davanti alle coste di Lampedusa, costato la vita a 366 migranti. Si parla di “scenari agghiaccianti” ed a riferirlo è proprio Maurizio Calvino, capo della Squadra mobile di Palermo, durante la conferenza stampa convocata in Procura per illustrare i dettagli del lavoro svolto. L’analisi e lo studio della tragedia sono partite dall’ascolto, da parte degli investigatori, di oltre 30mila intercettazioni. Da viaggi per la ricerca di un futuro migliore a incubi terrificanti con sevizie, sequestri, torture, con scariche elettriche o manganellate.

(libreriainternazionaleilmare.blogspot.com)

I viaggi della speranza e le “procedure” per partire. “Si trattava di una sorta di agenzia di viaggi, un’agenzia di servizi a cui i migranti si affidavano per lasciare i loro Paesi d’origine. I trafficanti vendevano alla loro vittime un sogno, che in corso d’opera si trasformava in un vero e proprio incubo con sevizie, sequestri e torture. Molti dei sopravvissuti – ha spiegato Calvino all’Adnkronos – hanno raccontato che durante la loro permanenza nei ‘magazzini-lager’, dove venivano stipati prima di imbarcarsi dopo essere stati reclutati nei loro Paesi, venivano picchiati con i manganelli o ancora subivano scariche elettriche. Durante la reclusione, che poteva durare anche un mese, mangiavano solo pane ed acqua”.

La “dittatura” dei trafficanti di uomini sulle imbarcazioni. I trafficanti, inoltre, sottraevano loro i cellulari e iniziavano una vera e propria “indagine patrimoniale” per accertarsi della disponibilità economica delle loro vittime. Poi, con telefonate di minacce ai familiari li costringevano a pagare altro denaro per consentire ai loro congiunti di intraprendere il viaggio in mare. ”Un incubo che per le donne si tramutava anche in stupri di gruppo” ha concluso Calvino.

La denuncia del pm aggiunto di Palermo, Scalia: “Mare Nostrum ha favorito gli sbarchi”. Il procuratore aggiunto di Palermo, Maurizio Scalia, invece ha denunciato come l’operazione Mare Nostrum, nonostante condivida le modalità di soccorso dal punto di vista umanitario, ha favorito gli sbarchi. “Adesso partono con piccole navi perché sanno che qualcuno li salverà in mare. Attraverso le intercettazioni abbiamo una drammatica confessione in diretta del naufragio del 3 ottobre del 2013 davanti alle coste di Lampedusa. Si tratta di persone senza scrupoli che non esitavano a scaricare la responsabilità di quanto avvenuto sui migranti che avevano deciso di partire con un unico viaggio. Intercettati al telefono, i due trafficanti dicono “Dio ha voluto così”. Ma la preoccupazione dei trafficanti di morte era rendere “più credibile l’organizzazione, organizzando meglio i viaggi della speranza. Le intercettazioni – ha concluso Scalia – ci danno lo spaccato di un’organizzazione stabile, si parla di traversate precedenti e di viaggi futuri. Lo scenario che emerge è drammatico”.

L’organizzazione pensava anche a fornire alloggi, vitto e passaporti falsi. Tre mila dollari per partire e altri sette mila per avere un passaporto falso. Erano queste le condizioni per chi voleva partire e aveva “bisogno” di un passaporto falso per consentire il ricongiungimento con parenti o amici già “al sicuro”. Inoltre, per ottenere la cittadinanza venivano organizzati matrimoni di comodo. Così un viaggio della speranza poteva costare ai malcapitati anche oltre 10mila dollari.


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