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Imparare giocando: archeologia e giochi nella antica Akragas

Creato il 07 febbraio 2013 da Filelleni

In occasione della cinquantottesima Sagra del Mandorlo in Fiore, il Parco Archeologico Valle dei Templi di Agrigento ha voluto organizzare una manifestazione Fig.1 dedicata ai più piccoli per introdurli, con il gioco, alla storia antica della città.

Due gli appuntamenti: il 2 febbraio ed il 9 febbraio. Grazie alla preziosissima collaborazione dei volontari dell’AUSER (Università della Terza Età), dei ragazzi dell’Università di Palermo e di alcuni giovani archeologi che hanno messo a disposizione il loro tempo, le loro competenze e hanno lavorato con grande entusiasmo sono stati allestiti cinque laboratori totalmente gratuiti.

Ibambini e i ragazzi che hanno partecipato, accompagnati dagli insegnati o dai genitori, hanno

fig. 2
ricevuto una mappa e con questa hanno iniziato la loro giornata all’insegna della scoperta e della sperimentazione creativa.

Nell’ergasterion di Polignoto, dopo aver ascoltato  alcuni cenni sulla pittura parietale e vascolare nell’antica Grecia, i ragazzi hanno dato libero sfogo alla fantasia decorando vasi (di carta) e dipingendo capolavori per appenderli, in bella mostra, alle pareti dell’edificio.

Nelle cucine di Tellia, ricco akragantino che invitava ogni

fig. 3
giorno i forestieri a banchetto, hanno imparato cosa mangiavano i loro antichi concittadini, con quali pentole cucinavano e poi hanno lavorato la pasta di mandorle, creando dolcetti di tutte le forme e colori.

Nella sartoria del peplo d’oro, un vero e proprio atelier di moda, ispirandosi alla Kore col Peplo, hanno creato modelli su carta e poi li hanno realizzati in stoffa, con tutti i colori che la loro fantasia suggeriva. Tra nastri, lino, colori e fiori alcuni si sono ispirati a modelli antichi, altri ai loro soggetti preferiti. Un gruppo di Scout ha disegnato sul peplo i “segnali di pista”. Poi alcune

fig.4
“modelle” hanno indossato le creazioni originali, con tanto di fibule e cinture realizzate con lana e corda dalle volontarie dell’AUSER.

Contestualmente, girando per la Valle fiorita, vestiti di peplo e chitone, i piccoli akragantini accompagnati dagli archeologi hanno visitato le fortificazioni della città e visto un video con ricostruzione 3D della cinta muraria. Infine si sono soffermati al laboratorio di disegno sulle armi antiche presso l’Antiquarium dei Dioscuri e lì hanno progettato la loro arma infallibile.

Il percorso ha compreso anche una sosta al Tempio di Zeus, il Tempio dei Giganti, per scoprire

fig. 5
come venivano costruiti questi grandissimi edifici sacri e osservare il gigante “addormentato”, alto quanto sette di loro.

Il primo dei due appuntamenti de “La Valle dei Templi dei piccoli” ha riscontrato un grande successo. Ci siamo divertiti tutti. Siamo sicuri che la manifestazione sia stata utile per rinsaldare il legame che la città ha con le proprie vestigia archeologiche e che, se si trasformerà, come ci auguriamo, in un evento fisso, possa diventare un ottimo mezzo per avvicinare e far conoscere  la Valle ai cittadini presenti (e futuri) di Agrigento.

Laura Danile

 



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